La sentenza del Tar riguardo la discarica Tre Monti di Imola, nella quale è stata bloccata possibilità di stoccare in sopraelevazione i rifiuti nella struttura, inizia già ad avere i suoi effetti. Uno dei quali è il dirottamento dei rifiuti del faentino, che la struttura non può più accogliere, verso altri territori. E quindi dall'inizio della settimana i rifiuti in eccesso sono stati deviati dalla Regione verso i due inceneritori più vicini, ossia quello di Forlì e quello di Granarolo Bolognese. E' quanto si legge sulla stampa locale. Nell'inceneritore di Hera di Forlì verranno quindi bruciate 60 tonnellate di rifiuti al giorno, anche se il sindaco Davide Drei ha già imposto un limite temporale di 10 giorni. Il sindaco ha inoltre voluto sottolineare che questo è un gesto di solidarietà verso il territorio, ma che ribadisce la scelta intraprendere con forza la direzione di un sistema di raccolta differenziata, tramite Alea A mbiente, che riduca sempre di più la necessità dell'utilizzo dell'inceneritore. Ovviamente l'arrivo dei rifiuti da altri territori ha già fatto scattare la polemica da parte dei diversi gruppi ambientalisti presenti in città. Il WWF, per esempio, chiede apertamente che il sindaco si opponga a questa decisione regionale e ricorda che l'ente nel 2016 aveva garantito al Comune di Forlì che entro il 2020 uno dei due inceneritori sarebbe stato spento. La stessa opinione è stata espressa dal comitato ambiente interquartieri di Forlì, che sottolinea come l'impegno cittadino di andare verso la raccolta differenziata dei rifiuti debba cercare un minor lavoro dell'inceneritore e non incentivare l'arrivo di rifiuti di altri territori.
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