Lo scrivevamo ancora a caldo nell'immediatezza della sgombero della Maddalena, sottolineavamo le pesanti responsabilità politiche di partiti come la Lega Nord e il Partito Democratico quanto mai chiare alla luce dell'operazione Tav...
Decine e decine sono state le iniziative di solidarietà che hanno attraversato il nostro paese per tutta la giornate, da nord a sud, dalle isole ai confini italici. Incredibile è stata l'onda di solidarietà e appoggio, immediata e sentita. A guardare le mobilitazioni No Tav del giorno della battaglia di Chiomonte salta all'occhio l'intelligenza e la maturità che ha contraddistinto le azioni diffuse, dicevamo Lega e Pd: è loro sono state le controparti da andare a colpire, sanzione, mettere sotto accusa. Da Livorno a Bologna, da Roma a Bergamo. Il partito in salsa verde che ulula "padroni a casa nostra" e poi è l'artefice tramite il suo ministro degli interni della razzia della Val Susa, e il partito dei democratici che si vuole vendere come l'espressione del buonismo democratik ma non si fa troppi patemi d'animo ad indossare l'elmetto tramite il suo neo-sindaco torinese.
Nel momento della necessità e dell'urgenza, preparata è stata l'indicazione che a livello nazionale è corsa celere, endemica spontanea e politica, lungo i territori. Attraverso una sede chiusa, una stazione bloccata, un fumogeno lanciato, una moneta sbattuta, un coro urlato, il messaggio è arrivato chiaro e tondo, per quanto sia solo l'inizio. Di nuovo: "La Val Susa non perdona".
Ещё видео!