Cartoline da Napoli
di Antonello Branca
Regia: Antonello Branca
Suono presa diretta: Alessandro Zanon
Fotografia: Ugo Adilardi, Alessandro Ojetti
Produzione: Moby Dick Cooperativa cinematografica
Realizzazione: Moby Dick Cooperativa cinematografica
formato originale: negativo 16mm
Durata: 60 min. 1977
Il film documenta le condizioni durissime del lavoro nero a Napoli in particolare nella produzione di calzature. Una versione televisiva è andata in onda nel programma RAI "Scatola Aperta" in due puntate. Natalia Ginzburg cosi scriveva nella recensione del documentario sul Corriere della Sera "La trasmissione ci ha parlato del lavoro nero, del lavoro minorile, del cottimo alla caviglia (all'operaio non è consentito nelle ore di lavoro,di staccarsi dalla macchina, come vi fosse incatenato), e infine della polinevrite da collante. Essa colpisce soprattutto le donne, perché le donne sono, lavorando a domicilio nelle loro case malsane, o in sottoscala senz'aria , maggiormente esposte agli acidi...." e Cesare De Seta scriveva su Paese sera:"Un lavoro serio, capillare ed efficace per il freddo scrutare dell'obiettivo nelle miserie profonde della città.". Il documentario sollevò una polemica veemente che vide l'entrata in campo dell'on. democristiano Silvio Gava e del figlio Antonio. Ivano Cipriani così commentava su Rinascita, "E' in atto un duro attacco contro il direttore della rete, Mimmo Scarano, democristiano ed ex-giornalista, messo sotto accusa dal suo partito per aver permesso la trasmissione che criticava Gava e la politica del «sacco di Napoli»". Le riprese, in un bellissimo bianco e nero, documentano senza nascondere nulla, le condizioni di vita dei quartieri più poveri, alternando le immagini a testimonianze straordinarie nella loro lucidità e spesso nella loro ironia.
Antonello Branca è stato uno dei documentaristi italiani più significativi degli anni 60'/'70. Nato a Roma il 15 maggio 1935, ma sardo di origine, è fotografo in Kenia a soli 24 anni. poi corrispondente da Londra per l' Agenzia Italia. Il regista inizia qui il suo percorso di documentarista. I suoi film, oltre ad essere preziosi documenti storici, sono anche esemplari di un metodo innovatore. L'esordio è un reportage "diverso": Aria di Londra (1961) realizzato con il fotografo Lorenzo Capellini.
Per quattro anni Antonello Branca collabora con TV7, il programma d'informazione "cult" della seconda rete. Il suo servizio sul Vajont (1963), per primo denuncia le responsabilità umane del disastro. Il regista viene messo all'indice e allontanato per un lungo periodo dal programma.
Nel 1965, Mastroianni si racconta ad Antonello, che lo segue per mesi nelle sue attività. Il ritratto è completato da quanti hanno lavorato con lui: Vasco Pratolini, Federico Fellini, Giulietta Masina, Valerio Zurlini, Pietro Germi, Luchino Visconti, Jeanne Moreau, Sophia Loren.
Nel 1966 Antonello si trasferisce negli Stati Uniti, danno vita ad un ricchissimo percorso di documentazione. In "What's happening ?" (1967) Robert Rauschenberg, Roy Lichtenstein, Allen Ginsberg, Andy Warhol, Fred Mgubgub, Marie Benois raccontano la loro America, la Pop Art e la Beat Generation. What's happening? vince la Coppa Agis al Festival dei Popoli di Firenze del 1967.
Nel 1968 Antonello gira "California", un documento sullo stato più dinamico dell'Unione, in tre puntate. Tra queste "Il dissenso" che vince due premi al Festival d'Este del 1968.
Una canzone di Elaine Brown "Seize the time" ispira il titolo del film sul Black Panther Party (1970), un lungometraggio costruito con le Pantere Nere sulle condizioni di vita dei neri americani, la repressione, la resistenza organizzata del movimento. Seize the time vince il premio di qualità Ministero Turismo e Spettacolo al Festival di Pesaro del 1970.
Nel 1976 egli documenta il diffondersi della droga a Milano attraverso il racconto di "Filomena e Antonio". Nel 1977 narra le piaghe di Napoli. "Cartoline da Napoli" produce un piccolo terremoto politico e l'On. Gava in persona scende in campo contro il programma.
Nell'89 Antonello Branca inizia una ricerca sul rapporto tra guerra e tecnologia che durerà quattro anni. Centinaia di interviste, la collaborazione di studiosi come David S. Landes, Nathan Rosemberg, l'apporto degli scienziati che costruirono la bomba A, hanno permesso di dare vita ad una trilogia, "Guerra e tecnologia", che documenta il rapporto tra gli apparati militari e lo sviluppo economico degli Stati Uniti dalla nascita dello stato americano, alla fine del ?700, fino alla guerra del golfo del 1991.
Negli ultimi anni Antonello aveva iniziato a lavorare ad un progetto ambizioso: una storia "alternativa" degli Stati Uniti, di cui ci resta un articolato lavoro su "La grande depressione".
La morte del regista interrompe questo percorso di ricerca il 25 giugno 2002.
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