Nel centenario della morte del celebre tenore, la Città Metropolitana ha contributo al restauro degli abiti di scena. Che a Palazzo Medici Riccardi resteranno in mostra fino al 24 agosto.
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I costumi di Enrico Caruso in mostra a Palazzo Medici Riccardi. Nel centenario della morte del celebre tenore, all’interno delle sale che già fanno parte del percorso museale della sede della Città Metropolitana, resteranno esposti i costumi custoditi finora nell’archivio del Museo di Lastra a Signa, ospitato nella Villa Bellosguardo, che Caruso acquistò nel 1906 e che fu sua dimora sino alla morte, nel 1921. Di fattura ricca e accurata, tutti gli abiti sono stati oggetto di un minuzioso ed esperto restauro, curato dallo Studio Restauro Tessile di Beyer & Perrone, voluto e finanziato dalla Città Metropolitana, che li ha riportati alla loro originaria bellezza. All’inaugurazione erano presenti il Consigliere Delegato alla Cultura della Città Metropolitana Letizia Perini, il sindaco di Lastra a Signa Angela Bagni, il presidente dell’Associazione Villa Caruso Stefano Calistri e naturalmente le restauratrici.
Tra i 6 abiti restaurati troviamo quello appartenente a Canio, con colletto di gale plissettate, il cappello di feltro e le decorazioni a coccarda e pon pon, usato ne I Pagliacci di Leoncavallo; la tunica corta in stile egizio, per il ruolo di Radames nell’Aida e ancora la sopraveste di manifattura orientale indossata nei panni di Osaka nella Iris di Mascagni. L’abito di scena infatti ha sempre rivestito una grande importanza nella storia del teatro e la sua evoluzione è intrecciata a quella del teatro stesso. La mostra intitolata “Costumi in scena” resterà visitabile fino al 24 agosto, prima che gli stessi vestiti restaurati si spostino al San Carlo di Napoli, per continuare le celebrazioni in onore di una delle voci più famose del mondo.
Leonardo Bardazzi
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