Maria Baratto era operaia. Lavorava alla Fiat di Pomigliano d'Arco: questo, fino al 2008. Perché nel 2008 è stata spostata dall'azienda, insieme a circa 300 lavoratori, in un polo logistico decentrato a Nola, in provincia di Napoli, dichiarando di voler fare degli investimenti. Da quel giorno sono passati sei anni e Maria non ha visto un solo giorno di lavoro. Come lei, altri operai. E di suicidi, negli ultimi anni, se ne sono succeduti diversi. Due negli ultimi mesi, solo nel polo logistico. Ma i compagni di Maria ne contano di più, almeno cinque, negli ultimi anni: "Loro sono morti - dice con un sorriso amarissimo un operaio - E noi siamo vivi, ma in realtà è come se fossimo morti perché vivere in cassa integrazione, senza prospettive, non è vivere". Mercoledì è previsto un presidio degli operai sotto la Regione Campania, per chiedere garanzie visto che non si conoscono progetti per il polo logistico di Fiat e la cassa integrazione scadrà il prossimo luglio.
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