In Italia nascono 4 mila bambini all’anno affetti da gravi malattie cardiache. Per molti di loro la speranza è il progetto di ricerca clinica su un nuovo cuore pediatrico artificiale dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma reso possibile dal sostegno di oltre 300 mila clienti Conad. Del progetto è parte integrante la sperimentazione della terapia rigenerativa del tessuto cardiaco. Parte la ricerca clinica per lo sviluppo di 2 nuovi cuori artificiali pediatrici, totalmente impiantabili del peso rispettivamente di 11 e 40 grammi. Il progetto Un cuore nuovo del Dipartimento Medico Chirurgico di Cardiologia Pediatrica del Bambino Gesù di Roma potrà ora vedere la luce grazie al contributo di 861.628 euro che Conad ha messo a disposizione sensibilizzando e coinvolgendo oltre 300 mila clienti in possesso di Carta Insieme, la carta fedeltà del gruppo distributivo. “Abbiamo costruito un fattore di sensibilizzazione e solidarietà su un tema tanto delicato quanto è la malattia cardiaca in tanti piccoli pazienti coinvolgendo un numero inatteso di persone”, fa notare il presidente di Conad Claudio Alibrandi. “E’ un valore immenso, che supera il puro dato economico – pure importante – perché testimonia come anche in un’epoca di pesante congiuntura la spinta solidale delle persone sia sempre pronta a superare l’individualismo, la sfera privata. Siamo orgogliosi di questo risultato e della speranza di vita che i medici del Bambino Gesù potranno dare a tanti bambini malati grazie a questo progetto, che auspichiamo possa dare i risultati che tutti attendiamo”. «Siamo grati alla Conad per il suo eccezionale impegno a favore di questo importante progetto di ricerca – afferma Giuseppe Profiti, presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – e siamo riconoscenti nei confronti delle tantissime persone che tramite Conad hanno deciso di sostenerci. La loro generosità ci spinge a proseguire con entusiasmo e responsabilità sulla strada della ricerca scientifica finalizzata alla cura dei nostri piccoli pazienti. Il Dipartimento Medico Chirurgico di Cardiologia Pediatrica rappresenta una delle principali aree di eccellenza internazionale del nostro Ospedale, fortemente orientata all’innovazione clinica e tecnologica». «L’insufficienza cardiaca pediatrica, malattia letale e disabilitante, è in aumento in questi ultimi anni - sottolinea Antonio Amodeo, responsabile dell’Unità di Funzione ECMO e Assistenza Meccanica Cardiorespiratoria - Vista la riduzione dei trapianti cardiaci e la difficoltà nel reperimento di “cuori pediatrici” si rendono necessarie nuove strategie terapeutiche. Le linee di ricerca più innovative si indirizzano verso lo sviluppo di nuovi cuori artificiali miniaturizzati “pediatrici” e la terapia rigenerativa miocardica cellulare. Per questi motivi il Bambino Gesù ha deciso di intraprendere il progetto “un cuore nuovo”». Il progetto è finalizzato allo sviluppo di due nuovi cuori artificiali pediatrici del peso rispettivamente di 11 e 40 grammi. Questi nuovi modelli permetteranno ai piccoli pazienti di essere dimessi a casa e aspettare il trapianto nel loro ambiente familiare. In casi selettivi dove il trapianto cardiaco non è praticabile, la scelta del cuore artificiale potrà essere anche definitiva (Destination Therapy). In associazione all’impianto dei cuori artificiali verrà sperimentata la terapia cellulare rigenerativa miocardiaca, mediante l’utilizzo di cellule staminali. Il modello di ricerca prevede che alcune cellule staminali autologhe, vengano prelevate dal paziente stesso all’atto dell’impianto chirurgico del cuore Si tratta di apparecchi dalla ridotta invasività e dotati di un’alimentazione che riduce i rischi infettivi: una pompa assiale attivata elettricamente e collocata interamente all'interno del torace. artificiale e, dopo un processo di “caratterizzazione ed espansione”, reintrodotte nel muscolo cardiaco al fine di generare nuovo tessuto miocardico con conseguente recupero della funzionalità del cuore. Si potrebbe quindi ipotizzare l’utilizzo del nuovo cuore artificiale come ponte alla rigenerazione miocardica in alternativa al trapianto cardiaco. La finalità è quindi quella di validare un modello che preveda molteplici soluzioni terapeutiche per i piccoli pazienti. Il progetto di ricerca avverrà in collaborazione con il Policlinico Umberto I in Roma e l’Università Cattolica del Sacro Cuore in Roma.
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