Beni per un valore di oltre 120 milioni di euro a esponenti della criminalità organizzata calabrese radicata a Roma. L'operazione è stata eseguita dalla Polizia di Stato (divisione anticrimine della Questura di Roma). Tra i nomi degli 'ndranghetisti ci sono Scriva, Morabito, Mollica, Velonà e Ligato. Ci sono anche una gioielleria, una Ferrari, e ben 40 aziende tra cui sette supermercati, uno di questi nel quartiere Salario nella Capitale, tra i beni coinvolti nel maxi sequestro da 120 milioni di euro effettuato ieri mattina dai poliziotti della Divisione Anticrimine di Roma, diretta da Angela Altamura. Secondo gli investigatori sono riconducibili a cinque esponenti di vertice del gruppo laziale della ‘ndrina Morabito - Mollica-Palamara-Scriva, tre dei quali condannati in via definitiva per associazione di tipo mafioso. Per chi indaga avrebbero replicato il modello della ‘Ndrangheta a nord di Roma, impossessandosi di pezzi di economia quando imprenditori in difficoltà economiche si rivolgevano a loro per avere liquidità. Sono state accertate “pesanti infiltrazioni” in molti settori produttivi tramite prestanomi tra cui un nipote di Enrico Nicoletti, ritenuto il cassiere della “Banda della Magliana”. Le indagini patrimoniali, durate circa 8 mesi, hanno ripercorso “la carriera criminale” e hanno analizzato le posizioni economico-patrimoniali evidenziando “una notevole sproporzione tra i beni posseduti, direttamente o attraverso prestanomi” e i redditi dichiarati o l’attività economica svolta, ritenendo che siano il frutto di attività illecite. “Oltre 250 agenti in campo e dieci questure in azione oltre a quella di Roma. Grazie alle forze dell’ordine e agli inquirenti". Ad affermarlo è il ministro dell'Interno, Matteo Salvini.”
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