Dal punto di vista linguistico non si può parlare di dialetto quando la fonetica, il lessico, la morfologia e la sintassi sono autonomi dalla lingua madre. Tra la lingua e il dialetto si pone, inoltre, la categoria di variante linguistica. Nel caso delle varianti del siciliano esistono "variazioni" regionali così marcate da non poter essere misconosciute.
L'Italia, oltre alle minoranze linguistiche riconosciute, alle quattro varianti della lingua sarda e alle tre varianti della lingua ladina, dovrebbe essere suddivisa in aree cui corrispondono
altre tre lingue con relative varianti.
La lingua gallo-italica.
La lingua italiana, toscana o standard.
La lingua siculo-calabrese o siciliana.
La lingua siciliana dovrebbe, inoltre, essere divisa nelle tre varianti: siciliana, calabrese e salentina. Le differenze fonetiche e lessicali della lingua siciliana richiederebbero, però, un ulteriore classificazione; le "parlate".
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