La situazione peggiora se ci si sposta a pochi chilometri dalla capitale: ad Herat è proibito lavorare per le Organizzazioni non governative (Ong) o per i distaccamenti delle Nazioni Unite; le donne non possono prendere un taxi o fare una passeggiata se non sono accompagnate da membri uomini della loro famiglia allargata. Sotto l'aspetto militare neanche Kabul è sicura, visto gli attacchi terroristici degli ultimi mesi, e tanto meno sicura è la vita delle donne se si pensa che comunque continuano ad indossare il burqa e vengono denigrate nel caso in cui non indossano la hijab (il velo).
Di Mario Monsellato
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