Il canto della Liberazione risuona tra i vicoli di Genova, in un centro storico deserto. A suonarla la fisarmonica di Franco Piccolo, solo tra le panche vuote di San Torpete. Una piccola chiesa del centro cittadino dove il parroco, don Paolo Farinella, ha voluto festeggiare il 25 aprile chiamando il giornalista di Repubblica Massimo Minella a rievocare la storia di Campo 52 di Pian di Coreglia, l'unico campo di concentramento della storia della Liguria per prigionieri alleati e poi per internati civili fra cui ebrei, attivo dal 1941 al 1944, poi liberato dalle forze partigiane. "Una scelta dovuta, pur nel vuoto fisico di questi giorni, in cui oltre a festeggiare la liberazione dal virus del fascismo siamo costretti a combattere la pandemia - spiega don Farinella - Perché non possiamo tradire il significato di questo giorno proprio in un momento in cui lo si vuole inquinare. Il 25 aprile deve essere divisivo perché ci insegna da che parte stare, a non perdere la memoria perché è la memoria che ci salverà il futuro". .di Matteo Macor
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