Nepi, comune di 9783 abitanti, provincia di Viterbo, Lazio, Italia.
Secondo la leggenda Nepi fu fondata dal mitico Termo Larte 458 anni prima di Roma. Numerosi sono stati però i ritrovamenti archeologici nel vasto territorio testimonianti una frequentazione di queste zone durante epoche ben più antiche. Città falisca era però fortemente influenzata dalla cultura etrusca e latina. La prima notizia documentata è quella riportata da Tito Livio in cui si evince che nel 383 a.C. Nepi era alleata con Roma. L'epoca era quella in cui la nascente potenza romana stava progressivamente conquistando le zone di influenza etrusca e falisca. Nepi e Sutri sono definite proprio da T. Livio “Claustra Etruriae” e “Antemuralis Etruriae” per l'importanza strategica di questi due antichi insediamenti. Il periodo romano la vede diventare municipium, ovvero città ricca e potente. Numerosi i resti archeologici pervenuti di quel periodo: le ville patrizie disseminate nel territorio, l'anfiteatro, le cosiddette "Terme dei Gracchi", mausolei lungo la via Amerina, cippi, statue e molteplici lapidi. Durante la seconda guerra punica insieme ad altre undici colonie latine rifiutò la sua sottomissione a Roma, ma come narratoci sempre da Tito Livio la conseguenza di questa decisione fu quella di pagare tributi in doppia misura. Fu sede vescovile già nel IV secolo, come riportato nelle sottoscrizioni ai vari Concilii romani. Saccheggiata più volte durante le invasioni barbariche conobbe proprio nell'alto Medioevo un periodo di notevole splendore per il fatto di essere attraversata dalla via Amerina, unica arteria a congiungere durante le guerre grecogotiche Roma a Ravenna. A riprova della sua importanza fu l'invio del nutrito esercito guidato dal duca Leonzio a difesa della città da parte del pontefice S.Gregorio Magno. Durante l'VIII secolo Totone, nobile nepesino di stirpe longobarda ricordato dalla storia quale Duca di Nepi, discese su Roma forte di un esercito con il quale assoggettò la città eterna divenendone Duca e interferendo nel conclave del 768 fece nomimare papa suo fratello, che salì al soglio pontificio con il nome di Costantino II. L'anno successivo il suo potere ebbe fine per mano dell'opposta fazione che uccise Totone e destituì suo fratello, che accecato finì i suoi giorni rinchiuso in un monastero. Nel 915 i nepesini sconfissero in uno scontro decisivo i saraceni. Nel 1002 moriva a Castel Paterno (all'epoca ricadente nel territorio nepesino) Ottone III di Sassonia, restauratore del Sacro Romano Impero, mentre cercava rifugio dall'incalzante opposizione delle nobili famiglie romane. Nepi si costituì Libero Comune nel 1131 come testimoniato dalla lapide del primo patto comunale conservata nel portico della cattedrale. Nella lotta tra pontefice ed imperatore Nepi fu di parte imperiale durante i regni di Alessandro II, Nicola II, Gregorio VII e Innocenzo II; caduta in mano ai papisti nel 1160 combatté contro il comune di Roma e nel 1244 venne assediata dall'imperatore Federico II. Divenuta possedimento feudale passò in un primo momento ai prefetti di Vico e successivamente venne ceduta agli Orsini e ai Colonna. Rodrigo Borgia all'indomani della sua elezione a papa con il nome di Alessandro VI la cedette al cardinale Ascanio Sforza, contraccambiando così il suo appoggio alla sua nomina, ma a a seguito della calata francese su Milano il pontefice tolse Nepi allo Sforza, la elevò al rango di ducato e la donò nell'anno 1499 alla figlia Lucrezia, la quale fu munifica amministratrice, amata e rispettata dalla popolazione. Dopo alterne vicende Paolo III Farnese la cedette a Pier Luigi Farnese suo figlio naturale. Con la creazione del Ducato di Castro e Nepi per questo territorio si ebbe uno dei periodi più floridi e prolifici.
Riprese video effettuate domenica 21 giugno 2015.
NEPI (VITERBO, LAZIO, ITALY)
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