L'autostrada A21 collega Torino con Brescia attraverso la pianura Padana passando da Piacenza. Nel tratto compreso tra il capoluogo piemontese e la città emiliana è gestita dalla SATAP, da quest'ultima a Brescia è gestita dalla Società Autovia Padana (entrambe le società fanno parte del gruppo ASTM della Famiglia Gavio).
STORIA
Il tronco Torino - Piacenza nasce da una iniziativa della Provincia di Torino, che nel luglio 1960 fonda la SATAP, società che sottoscrisse la costruzione e poi l'esercizio dell'autostrada. Nel febbraio 1963 ottenne la concessione e l'anno successivo iniziarono i lavori per la realizzazione che durarono più di 5 anni: l'autostrada entrò progressivamente in esercizio tra il dicembre 1968 e il dicembre 1969. Il costo fu di 130 miliardi di lire.
Il tratto da Santena ad Asti est venne aperto il 31 dicembre 1968, mentre il tratto da Pontecurone a Piacenza ovest seguì il 29 marzo 1969.
Il tratto intermedio da Asti est a Pontecurone, comprendente le stazioni intermedie di Felizzano, Alessandria ovest, Alessandria est e Tortona, venne inaugurato il 15 dicembre 1969 alla presenza del ministro Natali.
Il collegamento con l'A1 fu completato nel 1972, quello con la Piacenza-Brescia nel 1973 e quello con l'A7 Milano-Genova nel 1987.
Dalla parte opposta si costituisce in SPA nel 1970 la Centropadane, società incaricata della costruzione e poi concessionaria del tronco Brescia-Piacenza e del raccordo A21-A1. Il 1º marzo 2018 la Società Autovia Padana subentra come concessionario per la tratta Brescia-Piacenza e la diramazione di Fiorenzuola d'Arda.
L’ AUTOSTRADA OGGI
L'autostrada A21 è soprannominata "autostrada dei vini" perché percorre molte zone famose per la produzione di vini (Astigiano, Alessandrino, Oltrepò pavese, Piacentino, raggiungendo Brescia nelle vicinanze della Franciacorta). È interamente a due corsie per senso di marcia più emergenza (in larga parte già predisposta per la terza corsia), tranne i tratti Brescia Centro-Manerbio e Santena-Barriera di Villanova, già a tre corsie per senso di marcia più emergenza.
Il pedaggio per i veicoli che percorrono solo il tratto compreso tra la barriera di Piacenza ovest e Piacenza est è stato dal 1987 al 7 agosto 2007 a carico del comune di Piacenza, anche se in modo forfettario, poiché considerato una tratta autostradale urbana: in pratica la tangenziale nord di Piacenza. Per mezzo degli svincoli di Piacenza ovest e Piacenza est si poteva pertanto entrare o uscire dall'autostrada liberamente.
Questa situazione è cambiata, ora che è stato aperto il raccordo diretto tra l'A21 e l'A1; con la conseguente disattivazione delle barriere di Piacenza ovest e La Villa e la chiusura dello svincolo di Piacenza est la tratta è ora a pagamento. Il comune di Piacenza ha stipulato un accordo con le concessionarie interessate, SATAP e Autostrade per l'Italia, per cui i veicoli (solo auto e moto) dei residenti nel comune di Piacenza, purché dotati di apparato Telepass appositamente abilitato presso il Centro servizi - Punto blu di Piacenza ovest, potranno transitare senza spese tra i caselli di Piacenza sud (A1) e Piacenza ovest (A21).
Il 27 dicembre 1996 l'autostrada è rimasta tristemente famosa nella cronaca per un lancio di sassi da un cavalcavia: i fratelli Paolo, Sandro, Franco e Gabriele Furlan, il loro cugino Paolo Bertocco, Roberto Siringo e la fidanzata di Bertocco, Loredana Vezzaro, dal cavalcavia della Cavallosa, nel territorio di Tortona (AL), lanciarono alcuni sassi sulle vetture in transito sulla carreggiata sottostante. Uno di questi sassi colpì mortalmente Maria Letizia Berdini, di 31 anni, che viaggiava in direzione Parigi assieme al marito, sposato appena 5 mesi prima. Tale fatto portò alla numerazione di tutti i cavalcavia presenti sulle autostrade italiane.
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