Il Margine di Contribuzione è la differenza tra i Ricavi e i costi direttamente collegati; per ottenere il margine di contribuzione è sufficiente sottrarre dai Ricavi il valore dei Consumi (Acquisti + Variazione Rimanenze) e i Costi Variabili. Se, ad esempio, i Ricavi sono pari a 1000 e il Margine di Contribuzione è pari al 4%, vuol dire che per ogni euro di Ricavi 960€ serviranno per coprire costi direttamente collegati alle vendite. 40€, ovvero il Margine di Contribuzione, potranno invece essere utilizzati per coprire Costi Fissi, Ammortamenti, Gestione Accessoria, Gestione Finanziaria e Imposte. A parità di altre condizioni, il Margine di Contribuzione percentuale rimane invariato al variare dei Ricavi. Nel nostro esempio, se i Ricavi raddoppiano, il Margine di Contribuzione percentuale rimane pari al 4%; il Margine di Contribuzione in valore assoluto sarà quindi pari a 80€.
Il Margine di Contribuzione (che dipende dalla corretta riclassificazione dei costi fissi e variabili) è una misura estremamente importante nei processi di valutazione del merito di credito. Da esso dipende il valore del Break-Even, la Leva Operativa e moltre altre misure. Può essere utilizzato, ad esempio, per capire se un’impresa sarà in grado o meno di mantenere il proprio equilibrio economico a seguito di una operazione di finanziamento.
Nel nostro esempio, nel caso di un finanziamento che prevede Oneri Finanziari annui pari a 10, bisogna ipotizzare che l’impresa debba incrementare i propri ricavi del 25%; 250€ di Ricavi in più generano, infatti, un Margine di Contribuzione incrementale da utilizzare a copertura degli oneri finanziari esattamente pari a 10.
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