Rivalutato dai molisani soltanto verso la metà degli anni ‘80, il tartufo è diventato, nell’arco di un decennio, un prodotto d’eccellenza della regione, componente dell’Associazione Nazionale “Città del Tartufo”, con sede ad Alba.
Nel territorio ritroviamo quasi tutte le specie di tartufo, tra le più rappresentative figurano il Tuber magnatum Pico (tartufo bianco pregiato), di cui Molise detiene il primato nazionale, e il Tuber aestivum Vitt. (tartufo nero estivo).
Le caratteristiche ambientali e le particolari condizioni pedoclimatiche creano dei microambienti ideali alla proliferazione di questo preziosissimo prodotto della terra. Sono quattro le più importanti zone di produzione: area del Sangro (Rionero Sannitico, Forlì del Sannio e zone limitrofe), Alto Molise (Agnone, San Pietro Avellana e centri limitrofi), territorio del Matese (da Boiano a Cantalupo) e aree collinari (da Colle d’Anchise a Fossalto). Va sottolineato che il 99% della produzione di tartufo molisano deriva da boschi naturali e solo l’1% da tartufaie coltivate.
Dal 2011 la Regione Molise si è attivata per sviluppare la tartuficoltura, istituendo il Centro di Ricerca e Sperimentazione per la produzione di piantine micorizzate. Tra i principali impegni del governo regionale si evidenziano la realizzazione di una mappatura delle tartufaie naturali e l’acquisizione di un marchio a tutela del prodotto molisano, troppo spesso commercializzato come proveniente da altre regioni.
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