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© Claudio Eva / Problemi e riflessi del terremoto sul nostro territorio: le modalità di costruzione secondo la normativa antisismica / TeleRadioPace TV / 2012
Claudio Eva, sismologo e geofisico, già ordinario di Sismologia e Fisica Terrestre all'Università di Genova, ed ex Presidente del Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti (GNDT). La previsione dei terremoti. I terremoti non si possono evitare, né, a oggi, è possibile prevederli con precisione. I terremoti, infatti, si verificano in modo solo apparentemente casuale e in alcuni casi è possibile ricondurre la sismicità al concetto di caos deterministico. La sismicità, cioè, presenta un andamento apparentemente aleatorio, ma può essere spiegata da un meccanismo deterministico, che trae le origini nei moti convettivi del mantello terrestre e nel conseguente moto delle zolle litosferiche. Un obiettivo realistico è quello delle previsioni a medio termine spazio-temporale, basate sulle variazioni osservabili nella sismicità di fondo, in cui l'allarme è dato su un arco di tempo dell'ordine di qualche anno e con un'incertezza spaziale di centinaia di chilometri. Tale tipo di previsione consente la realizzazione di opere di prevenzione rilevanti. La mappa di pericolosità sismica. Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse. Nel 2004 è stata rilasciata la mappa della pericolosità sismica che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. Nel 2008 sono state aggiornate le Norme Tecniche per le Costruzioni: per ogni luogo del territorio nazionale l’azione sismica da considerare nella progettazione si basa su questa stima di pericolosità opportunamente corretta per tenere conto delle effettive caratteristiche del suolo a livello locale. Sul nostro pianeta, si verificano, in media, ogni anno, almeno un paio di terremoti distruttivi, che causano numerose vittime (più di 20.000 morti). L'irregolarità con cui i forti terremoti possono susseguirsi in una determinata zona contribuisce alla riduzione della consapevolezza del rischio sismico e, conseguentemente, a quella delle risorse dedicate alla sua mitigazione. Lo scopo principale della prevenzione è la definizione del rischio sismico di un'area che è la combinazione di elementi di natura fisica con altri di natura tecnica. Esso, infatti, è valutato in funzione della pericolosità, della vulnerabilità e della esposizione sismica e si esprime in relazione ai danni attesi a seguito di un terremoto, in termini di perdite di vite umane e di costo economico dovuto ai danni alle costruzioni e al blocco delle attività produttive. Poiché non è possibile intervenire sulla pericolosità sismica di un'area, dipendente dai suoi caratteri sismotettonici, l'unico modo di ridurne il rischio sismico e di mitigare gli effetti di un terremoto consiste nel ridurne la vulnerabilità e l'esposizione sismica. Una strategia efficace per la mitigazione del rischio sismico richiede un'adeguata descrizione dei terremoti attesi, così come degli effetti legati alla propagazione delle onde sismiche. Il rischio sismico. In sismologia il rischio sismico è stato definito, dalla maggior parte dei propositi governativi, come le conseguenze di un potenziale danno economico, sociale ed ambientale derivante da eventi sismici pericolosi che possono occorrere su un certo territorio in un dato periodo di tempo. Esso utilizza i risultati dell'analisi del pericolo sismico, includendovi le probabilità di occorrenza dell'evento sismico. Assieme al rischio idrogeologico e al rischio vulcanico costituisce uno dei maggiori rischi ambientali connessi alle attività umane. Un edificio localizzato in una regione di alto pericolo sismico è a più basso rischio se esso è costruito secondo i principi dell'ingegneria sismica. D'altra parte, un edificio in mattoni localizzato in una regione con una storia di minore sismicità, su un terreno soggetto a frane, può essere a più alto rischio. Si può quindi definire il rischio sismico come il prodotto della probabilità di occorrenza dell'evento sismico e il livello atteso di scuotimento del suolo (magnitudo o accelerazione di picco, pericolosità sismica). A ciò andrebbe aggiunto anche un fattore che tiene conto degli eventuali effetti di sito per ottenere l'intensità effettiva attesa del sisma e un altro fattore che tiene conto dei criteri di costruzione di edifici e infrastrutture secondo le modalità di progettazione e realizzazione degli stessi.
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