Milano (askanews) - "Ho sempre pensato che un giorno ti saresti rifatta viva". Comincia così il romanzo "Un giorno, altrove" di Federico Roncoroni, pubblicato da Mondadori e diventato rapidamente un "caso" nel panorama letterario italiano. A colpire, innanzi tutto, il fatto che l'autore sia un maturo linguista che qui firma il suo romanzo d'esordio. In una sorta di passaggio "dall'altra parte della barricata". "E' stato un salto - ci ha detto - ma non nel vuoto e non nel buio. Dopo aver letto tanto, dopo aver insegnato lingua e grammatica italiana e scrittura creativa, ho scoperto che mi piaceva scrivere".
La storia è quella di un amore di ritorno, tra Filippo e Isabella, che viene raccontato attraverso le email che i due si scambiamo. Con una scelta che aggiorna la forma del romanzo epistolare. "La vicenda stessa che racconto - ha aggiunto Roncoroni - nasce dal fatto che a un certo punto una persona che conoscevo e non vedevo da tanto tempo mi scrive una mail. Se mi avesse scritto una lettera avrei risposto con una lettera, invece mi ha scritto una mail e sono andato avanti a scrivere mail".
Tra l'aspetto accademico e quello letterario, per l'opera di Roncoroni viene in mente un mix di titoli mutuati da David Grossmann. "La grammatica dell'amore - ha concluso lo scrittore - sarebbe il titolo più bello di qualsiasi libro che racconta una vicenda affettiva e sentimentale".
In Rete c'è già chi candida Federico Roncoroni al prossimo Premio Strega. Vedremo se il fenomeno "Un giorno, altrove" conquisterà anche i salotti buoni, e conservatori, del sistema letterario nostrano.
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