Sono 3700 gli immigrati che richiedono asilo politico ospitati nelle strutture SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) della Campania, 1300 solo nella provincia di Napoli. Molti sono alloggiati in strutture alberghiere, gestiti dalla Prefettura attraverso la Croce Rossa ed una serie di Onlus ed associazioni che vincono bandi di gara. Dovrebbero rimanerci massimo per 35 giorni prima di ricevere il permesso di soggiorno per motivi umanitari, invece sono parcheggiati qui per mesi. In condizioni poco umane, come denunciano gli stessi richiedenti asilo attraverso la responsabile immigrazione dell'USB, Svitlana Hryhorchuk: "Mangiano cibo non buono, a volte risalente a giorni prima, non ricevono cure sanitarie e sono abbandonati a se stessi" ci dice. Proviamo ad infiltrarci in uno degli hotel equiparati a Sprar che si trovano nei pressi della stazione centrale di Napoli, ma siamo bloccati da una volontaria della Croce Rossa. Entriamo in un'entrata posteriore e raggiungiamo una stanza: quattro ragazzi sistemati in poco più di quattro metri quadrati, senza avere neanche abiti puliti e soltanto con un flacone di shampoo al mese. "Non viene erogato neanche il pocket money" ovvero i 2,50€ che lo Stato dovrebbe garantire ai richiedenti asilo per potersi mantenere e sostenere le minime spese indispensabili alla sopravvivenza, visto che per legge questi ragazzi non possono neanche cercare un lavoro. "Io ho paura a parlare con te" confida un ragazzo "Se ci vedono, chiameranno la polizia". Infatti, pochi minuti dopo, arriva fuori all'hotel una camionetta antisommossa della polizia.
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