Si parla in questo periodo delle pressioni commerciali che subiscono i dipendenti bancari e delle conseguenze che questi hanno sulla gestione della clientela.
Quando poi un dipendente va a fare un colloquio in una rete di consulenza, gli viene spesso detto che lì non esistono pressioni commerciali. Potrebbe venire il dubbio che questo non sia vero. In fondo una rete di consulenza non è una Onlus essendo un'azienda che ha fini commerciali.
Ma la differenza è sostanziale. Mentre il dipendente è obbligato a eseguire le indicazioni del datore di lavoro, proprio per il tipo di rapporto contrattuale che ha, il consulente finanziario è un libero professionista, ha una partita iva ed è, possiamo dire, un socio in affari con la società mandante.
Questo è il motivo per cui non dovrà subire pressioni commerciali; dovrà fare quello che è giusto per il suo cliente, ovviamente sempre nell'ambito delle normative dell'organizzazione della società, ma senza dover eseguire ordini imposti dall'alto.
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