La salute in carcere rappresenta una sfida cruciale per il sistema sanitario italiano. Nel 25° Congresso Nazionale della SIMSPe, la Società Italiana di Medicina e Sanità Penitenziaria, è emersa con forza l'urgenza di una riforma strutturale per garantire assistenza sanitaria penitenziaria dignitosa e uniforme ai detenuti. Tra le problematiche principali, la frammentazione organizzativa e la carenza di personale sanitario rendono difficile affrontare il crescente aumento di malattie infettive come HIV, epatite e tubercolosi, oltre ai disturbi mentali sempre più diffusi.
Gli esperti hanno sottolineato la necessità di creare un sistema sanitario penitenziario integrato, capace di offrire cure preventive, riabilitative e specialistiche all’interno delle carceri. Screening sistematici per le malattie infettive e l’introduzione di terapie innovative, come i farmaci long-acting per l’HIV, sono strumenti indispensabili per migliorare la salute dei detenuti e ridurre i rischi per la comunità. Inoltre, la salute mentale in carcere rappresenta una vera emergenza: l’isolamento, l’incertezza e l’assenza di risorse adeguate amplificano il disagio psicologico, rendendo necessario un approccio multidisciplinare e umanizzante.
Questo congresso ha messo in luce anche la rilevanza di progetti di micro-eliminazione dell’epatite C e la creazione di strutture come le “case della comunità” all’interno delle carceri, per garantire un accesso rapido e continuo alle cure. Il sovraffollamento e la carenza di personale sanitario, in particolare infermieristico, rappresentano sfide operative che richiedono interventi immediati e una visione strategica a lungo termine.
La riforma della sanità penitenziaria non è solo una questione organizzativa, ma anche di diritti umani. Come sottolineato dal Consiglio d'Europa, il diritto alla salute è un pilastro fondamentale, anche per chi è privato della libertà. Una sanità in carcere più efficace non solo migliora la qualità della vita dei detenuti, ma protegge l’intera società, garantendo maggiore sicurezza e reintegrazione sociale.
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Interviste a: Antonio Maria Pagano, Presidente SIMSPe; Sergio Babudieri, Direttore Scientifico SIMSPe, Professore Ordinario Malattie Infettive e Direttore Clinica Malattie Infettive e Tropicali - Università degli Studi di Sassari; Giordano Madeddu, Professore Associato Malattie infettive - Università degli Studi di Sassari; Giulio Di Mizio, Professore Ass. Medicina Legale in a. Università
di Catanzaro “Magna Graecia” Direttore Sanità Penitenziaria ASP Catanzaro - Casa Circondariale ‘U. Caridi’ e Rete Penale Minorile di Catanzaro; Antonio Magi, Presidente FNOMCeO Roma e Provincia; Luciano Lucania, Direttore SIMSPe; Maria Laura Manzone, Direttore S.C. Psichiatria Busto Arsizio Gallarate, ASST Valle Olona; Carla Ciavarella, Componente del Comitato per la Cooperazione Penologica CP-PC del Consiglio d’Europa; Riccardo Turrini Vita, Garante Nazionale Persone private della Libertà Personale.
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(00:00) - Introduzione al 25° Convegno SIMSPe: La Sanità Penitenziaria in Italia
(01:09) - Proposta di un Sistema Unico per la Sanità Penitenziaria
(01:43) - Formazione Universitaria e Specificità dell’Assistenza ai Detenuti
(02:52) - Screening Sistematici: Successi e Sfide nella Prevenzione delle Malattie Infettive
(05:51) - Progetti Innovativi: Long-Acting e Micro-Eliminazione dell’HCV
(08:10) - Modelli Organizzativi per una Sanità Penitenziaria Europea
(11:08) - Emergenza Salute Mentale: Isolamento e Incertezza tra i Detenuti
(18:14) - Verso un Progetto Nazionale per l’Equità Sanitaria nelle Carceri
