"Spero che (i miei figli) escano bene, puliti, senza più quelle compagnie, perché sono giovani, sono ragazzini, due anni, tre, escano per lavorare, fare le loro vite, una famiglia". Così ha detto ai microfoni di Mediaset il padre di due dei 4 arrestati per gli stupri di Rimini. “Sostenere ciò significa non aver compreso per nulla la gravità delle violenze. Un fatto del genere non ‘capita’ e non si risolve con un paio d’anni di carcere e poi si torna a fare la propria vita”. Dure parole da parte del sindaco della città ferita dalla recente cronaca. Per il primo cittadino di Rimini Andrea Gnassi alle spalle dei due fratelli arrestati per stupro, insieme ad altri due, c’è un problema di contesto familiare. Nel corso della stessa puntata di Matrix è andata in onda anche l’intervista alla donna peruviana stuprata il 26 agosto dopo la giovane polacca. A colpire la sua umanità verso gli aggressori più giovani. Durante la violenza è riuscita a rimanere lucida memorizzando i volti e chiedendo di non essere picchiata. Ma la ferocia, secondo il suo racconto, non aveva fine.
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