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La signora Liboria è castelluccese da migliaia di generazioni. Una di quelle donne gigantesche che tengono in piedi le famiglie a colpi di passione. Sarà lei ad accompagnarci in questo viaggio tra gli antichi sapori di una volta, attraverso le storie che la cucina sa raccontare.
Per la prima tappa messinese della nostra rubrica estiva "Le ricette della tradizione - in cucina con Gazzetta", un piatto semplice: la 'nfugliulata. Il nome viene dalla forma, che ricorda un foglio (appunto) da piegare e ripiegare su se stesso più volte fino ad accartocciarlo. Un'idea di quelle povere, rubate alla tradizione contadina di un tempo, quando si partiva presto al mattino per il duro lavoro della campagna e ad ora di pranzo servivano tutte le energie e i nutrienti necessari a portare a casa la giornata. Il sapore è merito della sostanza. Uova, formaggio, pan grattato, olio e... l'ingrediente segreto: il profumo. La menta, tocco finale di questa ricetta, Liboria la raccoglie direttamente dal suo balcone, tutti i prodotti che usa sono suoi "vicini di casa".
Ma c'è una variante. L'uovo, si sa, consumato freddo può risultare "difficile". Allora ecco l'ingegno. Una "sausa d'acito" (salsa d'aceto, una volta di vino "passato") e una ripassata in padella e il gioco è fatto. Non rimane che metterlo in un contenitore (che oggi magari è di plastica, ma fino a qualche decennio fa si ricavava dalle corna del bestiame e poi si riponeva in sacche di iuta che erano il bagaglio a mano di ogni contadino), accompagnarlo con del pane e consumarlo a casa, in ufficio (o in spiaggia, perchè no!).
Servizio di Maria Mascali
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