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Il lavoro in remoto, noto anche come smart-working, sta diventando una pratica sempre più necessaria anche per fare fronte alle esigenze legate all'epidemia COVID 19 in corso.
Non tutti i lavori possono essere effettuati in remoto, ma molte attività amministrative, di segreteria, ingegneristiche ed intellettuali possono essere effettuate a distanza senza grossi disagi e senza costi aggiuntivi.
É infatti possibile comunicare agevolmente a distanza, anche tra più persone ed utilizzando qualunque dispositivo, utilizzando software come Skype di Microsoft o servizi come Zoom, che sono disponibili anche gratuitamente.
Per condividere file o documenti tra colleghi è possibile avvalersi di una soluzione cloud personalizzata o sceglierne una tra quelle disponibili, come ad esempio Google Drive, Microsoft OneDrive, Dropbox.
Alcune di queste soluzioni permettono anche di effettuare modifiche di testi o fogli di lavoro in tempo reale da parte di più persone, come la suite di applicazioni di Google e Microsoft Office 365.
Troverete i link alle varie applicazioni citate sotto a questo video.
Esistono anche soluzioni più avanzate, come le VPN, che consentono l'accesso da casa o in mobilità alla rete interna dell'azienda o soluzioni di desktop remoto che permettono di utilizzare i computer presenti in ufficio da qualunque luogo.
Con il lavoro in remoto però aumentano i rischi legati alla sicurezza informatica e dei dati.
Fortunatamente, possono essere messe in campo delle misure per ridurre la possibilità di andare incontro a spiacevoli problemi.
Innanzitutto, per minimizzare i rischi di intrusione ed anche per essere conformi alle normative GDPR, è opportuno cambiare le password periodicamente. Non di rado le password vengono scritte su fogli di carta poi dimenticati o sono note ad ex-dipendenti.
Occorre anche ricordarsi di effettuare sistematicamente una copia di sicurezza dei dati presenti sui computer portatili utilizzati per il lavoro in remoto, per tutelarsi in caso di guasti o cancellazioni di file accidentali.
Infine è bene anche impedire l’accesso ai dati in caso di smarrimento dei dispositivi.
Nei sistemi basati su Windows 7, 8 e 10 e sui più recenti MacBook è infatti presente la possibilità di attivare la cifratura dei dischi o delle memorie interne.
Una volta attivata queste funzionalità, chiunque sia in possesso del dispositivo, non potrà accedere alle informazioni contenute senza le corrette credenziali di accesso, note solo al proprietario del computer.
Per consigli, dubbi o chiarimenti su metodologie e politiche di lavoro remoto in sicurezza potete contattarci in studio. La prima consulenza è sempre gratuita!
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