La grotta Zinzulusa è tra le dieci più importanti al mondo, e si affaccia con una maestosa apertura lungo il litorale tra Castro Marina e Santa Cesarea Terme, sulla costa adriatica salentina.
Il nome della grotta deriva dal dialetto popolare salentino dove gli zinzuli sono gli stracci.
La leggenda vede nelle numerose stalattiti e stalagmiti proprio le sembianze di stracci di un abito logoro.
La grotta Zinzulusa è stata scoperta nel 1793 dal vescovo locale Antonio Francesco del Duca, ma è stata esplorata dopo gli anni Cinquanta per studiarne le origini e la conformazione.
Nata da un fenomeno carsico risalente al periodo preistorico, la grotta è caratteristica per via delle sue curiose forme create dall’erosione.
La grotta è lunga 160 metri ed è costituita da tre parti.
La prima è la Conca, detto Corridoio delle Meraviglie, una caverna con base ellittica che si apre verso il tratto più lungo della Zinzulusa.
Qui ci sono le formazioni stalattitiche e stalagmitiche che impreziosiscono le pareti e alcune, per la loro straordinaria somiglianza con alcuni oggetti, hanno dei nomi curiosi, come ad esempio, Prosciutto, Pulpito, Spada di Damocle.
Lungo il corridoio si trova un altro laghetto, chiamato Trabocchetto che porta al secondo tratto: la Cripta (conosciuta anche come Duomo), una caverna di dimensioni ridotte e ricca di colonne calcaree.
Questa caverna è alta ben 25 metri ed è stata un tempo rifugio di centinaia di pipistrelli che l’hanno abitata per molti secoli.
Infine si raggiunge il Cocito, un piccolo bacino chiuso che si è così trasformato in un sistema ipogeo subacqueo.
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