Tamponi e isolamento domiciliare per le badanti di ritorno dall’estero. Questo il piano della Regione per contenere il rischio di focolai da coronavirus.Sono 61mila solo in Emilia-Romagna e svolgono un lavoro delicato e di grande impatto sociale, perché avviene a diretto contatto con gli anziani. Per questo la Regione ha deciso di affrontare il problema delle assistenti familiari, le cosiddette badanti, che rientrano dall’estero. Negli ultimi 30 giorni infatti, il dato dei contagi provenienti dagli altri paese è arrivato all’11%. Numeri che hanno messo in allarme la Regione che ha voluto correre ai ripari. Il piano prevede che le assistenti familiari debbano comunicare alle aziende sanitarie di riferimento il loro rientro in Italia. A quel punto scatta immediatamente il tampone, che sarà fatto direttamente in aeroporto o nelle autostazioni. Se l’arrivo in Italia avverrà con altri mezzi, sarà compito della stessa assistente familiari o della famiglia cui presta servizio comunicare all’Ausl l’arrivo e le relative modalità. Se il risultato delle analisi sarà positivo scatterà automaticamente l’isolamento nelle strutture alberghiere messe a disposizione dalle aziende sanitarie locali oppure, in casi gravi, il ricovero ospedaliero. Se il tampone sarà negativo, invece, rimarrà comunque l’obbligo dell’isolamento domiciliare di 14 giorni, con un secondo campione di verifica che verrà effettuato circa una settimana dopo. Ma dove fare l’isolamento domiciliare? In casa propria se ci sono le condizioni che garantiscano la sicurezza. Altrimenti si dovrà ricorrere a un albergo convenzionato.
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