RADIOFREQUENZA VISO
La radiofrequenza viso è un trattamento antiage non chirurgico molto efficace, in quanto aiuta a combattere l'invecchiamento, le rughe del viso, collo e décolleté, portando a un quasi immediato ringiovanimento del viso, che apparirà fresco, tonico e levigato.
Si tratta di un metodo indolore e non invasiv: infatti è anche conosciuta come “lifting senza bisturi".
COME AVVIENE
Il trattamento consiste nell'utilizzo di manipoli che emettono onde radio capaci di arrivare all'epidermide andando a stimolare, attraverso il calore e l'energia veicolati, la produzione di collagene e di elastina.
A differenza di altri trattamenti, la radiofrequenza può essere effettuata su tutti i diversi fototipi di pelle e in tutti i periodi dell'anno.
QUANTE SEDUTE
Con la radiofrequenza viso i risultati sono visibili fin dalla prima seduta, soprattutto se la zona da trattare non è molto estesa. La seduta dura dai 15 ai 60 minuti e dopo un certo numero di trattamenti gli effetti, sia in termini di tonicità che di ringiovanimento cutaneo, diventano davvero soddisfacenti.
PRIMA E DOPO
Andando a ridare tono e elasticità alla pelle, la radiofrequenza viso fa sparire rughe, macchie ed anche acne. I risultati sono sorprendenti ma non permanenti e questo vale soprattutto per le pelli molto rovinate. Su un'epidermide giovane, ancora tonica ed elastica, gli effetti di una radiofrequenza estetica viso potrebbero durare anche alcuni anni.
EFFETTI COLLATERALI
Le controindicazioni della radiofrequenza viso sono pressoché nulle, ma ci sono delle eccezioni. Anche se non c'è alcuna indicazione specifica per la radiofrequenza viso in gravidanza, è comunque consigliato evitarla se si è in stato interessante per evitare di incorrere in rischi inutili per il feto. Discorso diverso se si è potatrici di pacemaker. In questo caso il trattamento è proprio sconsigliato in quanto i macchinari usati per la radiofrequenza viso, o meglio i treni di onde elettriche (elettromagnetiche ad altissima frequenza) sui quali si basa il trattamento, potrebbero andare in conflitto con il dispositivo elettrico impiantato. La stessa cosa vale per i malati di epilessia e aritmia cardiaca.
