L'Università degli Studi di Bergamo continua a crescere: nonostante a livello nazionale le immatricolazioni siano in calo, l'Ateneo orobico macina risultati positivi e le prospettive per i prossimi anni sono altrettanto buone. Merito anche delle proposte, una su tutte la novità del "International medical school", un corso in lingua inglese frutto del lavoro di partnership con Milano Bicocca (che ha già un corso in Medicina e Chirurgia), con l’università inglese di Surrey e l’azienda ospedaliera Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Un nuovo passaggio, ma naturale in quanto si è già investito nell'area della salute avviando lo scorso anno un corso di laurea in Ingegneria e Tecnologie della Salute. Una contaminazione dei saperi che anticipa un futuro di nuovi investimenti trasversali a più poli.
Il nuovo rettore Remo Morzenti Pellegrini pianifica gli obiettivi per i prossimi anni, prevedendo lo sviluppo di quella città dentro la città: il campus che da Città Alta si spinge fino a Dalmine, un avamposto della cultura a servizio della cittadina.
Dopo l'intervento sulla sede dei dipartimenti di Economia e Giurisprudenza (in via de Caniana) e del recupero dell'aula magna in Sant'Agostino si prospettano nel 2016 la riqualificazione definitiva del Collegio Baroni (pronto a giungo, costo 15 milioni) e l'inizio del completamento del Chiostro Piccolo di Sant'Agostino. Nei primi mesi del 2016 verrà inoltre sottoscritto l'accordo di programma per il recupero dell'ex caserma di Montelungo. A Dalmine si prevede anche il completamento dell'intervento dell'ex centrale Enel.
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