Giovanni Battista Mattu nasce a Fonni, in provincia di Nuoro, e fin da piccolo dimostra una forte predisposizione per il disegno e la pittura, creando immagini ispirate alle opere del Rinascimento, degli Impressionisti, dei Macchiaioli e degli artisti sardi del primo Novecento.
Negli anni successivi coltiva la sua passione per l’arte, frequentando alcuni corsi di tecnica pittorica, mentre rafforza il suo forte legame con la natura selvaggia e incontaminata e le tradizioni della sua terra. Oggi vive e ha il suo studio ad Alghero. La sua carriera artistica comincia negli anni Novanta, quando realizza alcuni murales insieme ad altri artisti a Fonni, poi le prime mostre collettive, e nel 2001 la sua prima personale ad Alghero, quando decide di firmare le sue opere con un nome d’arte, Gianni Mattu. Seguono negli anni moltissime esposizioni sia in Italia che all’estero, tra le quali nel 2015 “Artistes du monde” a Cannes, nel 2016 la Triennale di Roma in collaborazione con la Galleria Trittico e nel 2018 la Fiera internazionale Arte Padova. Tra i numerosi premi, ha vinto terzo premio internazionale Arcaista Tarquinia.
Gianni Mattu è un artista in continua ricerca, per il quale è fondamentale che la pittura si possa fondere con l’espressività dei materiali più diversi.
Inizialmente si dedica principalmente all’olio su tela a spatola, con una tecnica materica e un linguaggio espressionista che sintetizza figure e paesaggi, ma anche ritratti. Particolari di questo periodo sono le serie dedicate ai giochi dei bambini, ricordi di un tempo dove i giocattoli erano inventati e la manualità e la fantasia erano importanti, così come la socializzazione; alcuni bambini sono raffigurati con i costumi tradizionali che si usano ancora, a rappresentare l’importanza delle tradizioni e dell’identità sarde che ancor oggi si tramandano.
Nel tempo l’artista comincia a sperimentare superfici “difficili”, alla ricerca di un’espressione comunque armonica, che sappia comunicare emozioni e racconti allo spettatore attraverso l’utilizzo di medium inaspettati. Così compaiono nelle sue opere sabbia, cartone, ma anche ritagli di sacchi di juta usati, che offrono la sensazione del vissuto e del tempo e che, incollati su tavola o su tela, si fondono con la matericità quasi scultorea del colore ad acrilico e a olio.
In altri dipinti sono intrecciati frammenti di fichi d’india che, essiccati e sfogliati, presentano una trama che sembra un antico ricamo, oppure il pane carasau resinato, simbolo della sua terra, un tempo lavorato solo dalle donne, che insieme creavano momenti di socializzazione. Inoltre la passione per la tecnica del mosaico permette all’artista di unire, in modo inaspettato e felice, tessere di marmo e pittura, misti a frammenti di altri elementi naturali, come il sughero. Gianni Mattu ricerca anche nuovi supporti pittorici, come il cemento o le lamiere ossidate, dove la ruggine entra a far parte dell’opera .
Una serie delle sue opere è dedicata al lavoro delle donne e alla cultura sarda ,opere realizzate col pane carasau, "antico pane sardo" simile a fogli di carta .( la preparazione del pane essendo un'attività domestica di gruppo ,la panificazione richiedeva la presenza costante di almeno tre donne). L'artista ispirato dal tema , nella ricerca artistica ha abbinato e sperimentando il pane e diversi materiali sui ritratti di donne sarde in abito tradizionale . Le opere sono realizzate con fondo di pane applicato su supporti di tela o altro, trattati con resine per la conservazione e dipinti con tecnica mista.
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