[ Ссылка ] Dopo la violenza è il tempo del dolore a Port Said, dove oggi si sono svolti i funerali delle vittime degli scontri avvenuti questo sabato nella città egiziana.
Decine di migliaia di persone hanno preso parte alla cerimonia funebre e non sono mancati momenti di tensione, con lanci di fumogeni da parte delle forze dell'ordine e la folla che ha accompagnato le spoglie intonando cori contro i fratelli musulmani e il Presidente Morsi.
A far scattere la molla delle proteste la condanna a morte di 21 imputati nel processo per il massacro dello stadio di Port Said avvenuto nel febbraio 2012.
Ma gli scontri in cui sono rimaste uccise più di 30 persone dimostrano anzitutto il malcontento della popolazione della città nei confronti del governo centrale.
"Vogliamo convincere la gente a firmare una petizione per diventare uno stato indipendente"
"Non vogliamo più che Port Said faccia parte dell'Egitto"
spiegano questi uomini consapevoli del fatto che Port Said, uno dei principali porti che affaccia sul canale di Suez, è una tra le città più ricche dell'Egitto, ecco perchè mantenerne il controllo per il Presidente Morsi è importantissimo e non a caso questo sabato in città a sedare gli scontri è arrivato anche l'esercito.
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