E’ stato catturato a Gragnano grazie a un’azione coordinata delle forze dell’ordine, Polizia a Guardia di Finanza, il latitante Antonio Di Martino, ricercato dal 2018 per estorsione aggravata dal metodo mafioso. L’indagine, descritta nel corso di una conferenza stampa on line alla quale hanno preso parte il procuratore, Giovanni Melillo, il questore, Alessandro Giuliano e il capo della Squadra Mobile, Alfredo Fabbrocini, è stata coordinata dalla Dda di Napoli. Fondamentale l’ausilio dei droni, tre in particolare, che hanno consentito l’identificazione del luogo in cui il latitante si nascondeva insieme con altre due persone. In particolare un aerovelivolo del gruppo esplorazione aeromarittima della Guardia di Finanza, che vola a oltre 5mila metri, dotato di termocamere, ha mappato dall’altro i movimenti, poi definiti da due droni più piccoli capaci di dettagliare meglio la posizione del latitante. Sul posto a coordinare l’azione degli agenti il capo della Mobile Fabbrocini che ha evidenziato come la cattura sia stata particolarmente complicata a causa della morfologia del territorio in cui si muoveva il latitante. Plauso anche del procuratore Melillo che ha evidenziato come non ci siano più grandi latitanti di camorra a piede libero, mettendo in luce però che oggi il vero allarme è costituito dall’azione della criminalità economica che sta approfittando della crisi delle imprese dettata dal Covid e capace anche di attrarre fondi pubblici.
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