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Mario Draghi costruisce il consenso per uno stimolo monetario maggiore con la promessa di valutarne la necessità nei primi mesi del prossimo anno. Anche se Draghi rivela stime per l'inflazione e la crescita della zona euro in sostanziale peggioramento, il presidente della Bce dice che il Consiglio direttivo vuole sapere se le misure prese fino ad ora sono abbastanza per fare aumentare l'inflazione più bassa degli ultimi cinque anni. Dall'altra parte Draghi afferma che il Consiglio sta già intensificando la preparazione di uno stimolo maggiore che comprende anche lo studio di un programma di acquisto di obbligazioni governative.
Fausto Panunzi - Professore di economia politica dell'Università Bocconi da Milano: "Credo che Draghi si renda conto ora più che mai della solitudine della Bce, il suo ottimismo è mitigato ma cerca di fare percepire l'importanza che non sia la banca centrale l'unico attore a giocare un ruolo attivo in questa crisi, l'ultima conferenza stampa dell'anno indica un ulteriore passo avanti verso il quantitative easing, un passo che si sta rivelando molto laborioso e faticoso per Draghi".
Draghi trascina la Bce verso il quantitative easing
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