“La mia è una fede frutto di ragionamento”. Lo ha detto Andrea Bocelli, in un’intervista al programma ‘Bel tempo si spera’, che va in onda dal lunedì al venerdì su Tv2000. “Prendo a prestito una frase – ha aggiunto il tenore - che fu adoperata in tutt’altro contesto e per altre ragioni, la fede è ‘fondamento granitico di obiettivo e necessità storica’. Non si può pensare di essere figli del caso. E’ una sciocchezza assurda. Non riuscirei mai a credere di essere figlio del caso meno di quanto potrei credere che questa casa sia sorta dal nulla: se non c’è qualcuno che l’ha costruita questa casa non ci sarebbe allo stesso modo e anzi a maggior ragione l’universo, che è qualcosa di estremamente complesso che va sopra ogni nostra immaginazione, non può essere figlio del caso. Quindi la mia fede nasce così”.
Bocelli, nell’intervista a Enrico Selleri, ha ribadito che la fede è “naturalmente un cammino, perché se uno è interessato ad approfondire una cosa deve fare anche dei sacrifici così come si fanno per imparare la matematica o il pianoforte. Ci sono degli esercizi da fare, così come la matematica richiede all’inizio le tabelline e quant’altro, il pianoforte le scale e gli arpeggi così la fede richiede anche lei degli esercizi spirituali che vanno dalla preghiera in poi. Solo se si fa così, se ci si adegua a questo tipo di disciplina, si fanno delle scoperte sensazionali”.
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