«Ognuno dia il meglio di sé, perché Caltagirone torni a risplendere come città posta sul monte». Risuonano forti le parole del vescovo di Caltagirone, mons. Calogero Peri sulla folla assiepata in piazza Municipio Il 15 agosto per festeggiare la compatrona della città Maria SS. del Ponte, venerata nell'omonimo santuario. La tradizione locale racconta che il 15 agosto 1572 la Vergine col Bambino sia apparsa nel povero rione del Ponte, nello specchio d’acqua di una fonte, appena fuori le mura della città. Secondo la stessa tradizione potevano vedere la Vergine solo coloro che erano in grazia di Dio o vi tornavano confessandosi. Un pittore ne fissò i tratti per la venerazione del popolo. La sacra icona, recentemente restaurata, è stata benedetta da Papa Francesco il 26 giugno 2013.
Mons. Peri ha tratto spunto dalla ricorrenza mariana , per fare appello ad «uno scatto di coraggio, di forza e di orgoglio» della città affidandola alla protezione della vergine Maria. «Maria - ha detto mons. Peri – ci vuole insegnare a rialzarci, a guardare in alto a guardare oltre, a guardare sempre il futuro con la certezza che il meglio finirà sempre per accadere», vincendo la tentazione della rassegnazione e dello sconforto.
L’antico santuario, ricostruito nel Settecento sulle rovine della prima chiesa del XVI secolo distrutta da un’alluvione, è in restauro, lavori resi possibili, senza alcun finanziamento pubblico, grazie alla generosità e solidarietà dei devoti. Don Francesco conta di riaprirlo entro settembre prossimo. Durante le due sere del 14 e 15, i cosiddetti buceddi, i fuscelli per l’accensione dei coppi, sono stati distribuiti chiedendo un obolo di un euro per una raccolta fondi da devolvere in beneficenza alla chiesa. Un buon suggerimento potrebbe essere destinare tutto o parte del ricavato per il restauro del santuario, che sorge in uno dei quartieri più poveri di Caltagirone.
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