Nuova scoperta a Pompei. Dagli scavi della villa di Civita Giuliana emerge un nuovo ambiente in eccezionale stato di conservazione: la stanza degli schiavi. Lo scavo offre uno sguardo straordinario su una parte del mondo antico che normalmente rimane all’oscuro, dalla quale affiora uno spaccato rarissimo della realtà quotidiana degli schiavi. Grazie all’affinamento della tecnica dei calchi inventata da Giuseppe Fiorelli nell’Ottocento, sono stati portati alla luce letti e altri oggetti in materiali deperibili, che permettono di acquisire nuovi interessanti dati sulle condizioni abitative e di vita degli schiavi a Pompei e nel mondo romano. Il rinvenimento è avvenuto non lontano dal portico della villa dove, nel gennaio 2021, fu scoperto un carro cerimoniale attualmente in restauro. A pochi passi da lì emerge ora uno dei modesti alloggi degli addetti che si occupavano del lavoro quotidiano in una villa romana, inclusa la manutenzione e la preparazione del carro. Nell’ambiente, dove sono state trovate tre brandine in legno, infatti, è stata rinvenuta una cassa lignea con oggetti in metallo e in tessuto che sembrano far parte dei finimenti dei cavalli. Inoltre, appoggiato su uno dei letti, è stato trovato un timone di un carro, di cui è stato effettuato un calco. I letti sono composti da poche assi lignee sommariamente lavorate che potevano essere assemblate a seconda dell’altezza di chi li usava. Mentre due hanno una lunghezza pari a 1,70 m circa, un letto misura appena 1,40 m per cui potrebbe essere di un ragazzo o di un bambino. La rete dei letti è formata da corde, le cui impronte sono parzialmente leggibili nella cinerite, e al di sopra delle quali furono messe coperte in tessuto, anch’esse conservate come cavità nel terreno e restituite attraverso il metodo dei calchi. Al di sotto delle brandine si trovavano pochi oggetti personali, tra cui anfore poggiate per conservare oggetti, brocche in ceramica e il “vaso da notte".
ENGLISH. New discovery in Pompeii. From the excavations of the villa of Civita Giuliana, a new environment emerges in an exceptional state of conservation: the slave room. The excavation offers an extraordinary look at a part of the ancient world that normally remains in the dark, from which a very rare cross-section of the daily reality of slaves emerges. Thanks to the refinement of the technique of casts invented by Giuseppe Fiorelli in the nineteenth century, beds and other objects in perishable materials have been brought to light, which allow us to acquire new interesting data on the housing and living conditions of slaves in Pompeii and in the Roman world. . The discovery took place not far from the portico of the villa where, in January 2021, a ceremonial chariot currently being restored was discovered. A few steps from there now emerges one of the modest lodgings of the employees who took care of the daily work in a Roman villa, including the maintenance and preparation of the cart. In the room, where three wooden cots were found, in fact, a wooden chest was found with metal and fabric objects that seem to be part of the horses' harness. Furthermore, resting on one of the beds, a rudder of a wagon was found, of which a cast was made. The beds are made up of a few roughly worked wooden planks that could be assembled according to the height of those who used them. While two are about 1.70m long, one bed is just 1.40m so it could be a boy's or a child's. The bed network is made up of ropes, whose footprints are partially legible in the ash, and above which they were placed covered in fabric, also preserved as cavities in the ground and returned through the method of casts. Under the cots there were a few personal items, including amphorae placed to store objects, ceramic jugs and the "chamber pot".
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