"I GIOCOLIERI DEL TERRORISMO
ROMA - E' stata la Cia, e l' amministrazione Usa, a tirare le fila della politica europea e italiana negli ultimi 40 anni? L' ultima inquadratura è la tesi e la conclusione del documentario della BBC, L' affare Gladio, trasmesso ieri sera da Raitre, condotto in studio da Corrado Augias, discusso da Felice Casson, Libero Gualtieri, Paolo Guzzanti, Leonid Serghievic Kolosov, Giampaolo Pansa, Lucio Toth. Nell' ultima immagine Federico Umberto D' Amato, incontrastato e discusso "principe" dello spionaggio italiano, per oltre trent' anni capo dell' Ufficio Affari Riservati del ministero degli Interni, ha il volto illuminato da una lampada. Ha accanto una preziosa marionetta del Settecento. La mostra alla telecamera e spiega, con occhi luccicanti di eccitazione: "Questi pupazzi - i francesi li chiamano automates, noi li chiamiano automi, dal greco autòmàtos, che si muove da sé - sono la metafora del tentativo di dar vita a una vita che non esiste. Vede, hanno una loro mobilità deliziosa. Ecco, quest' automa, in fondo, riassume un po' il nostro argomento. Direi che questo è il pupazzo della politica, questo è il giocoliere, le jongleur". Chi sono stati i burattini, chi i burattinai nella Guerra Fredda che si è combattuta in Europa dalla fine della secondo conflitto mondiale alla caduta del muro del Berlino? Per dirlo con le parole di Corrado Augias, "il film della tv inglese dimostra l' infiltrazione degli agenti dei servizi segreti nelle fila del terrorismo nero e nelle Brigate Rosse". Più che sulle strutture di Gladio (Stay behind nets) in Europa, la BBC svela l' esistenza di un piano angloamericano per tenere sotto controllo le opposizioni comuniste nei Paesi del vecchio Continente, un piano di destabilizzazione ai fini di stabilizzare gli equilibri politici che in alcuni Paesi, come il Belgio e l' Italia, utilizzò anche, e non solo, quella struttura paramilitare e segreta che è stata Gladio. "La prova non c' è - chiarisce Augias - Il documentario è una sorta di processo indiziario. Ci sono segnali sparsi che, sistemati in una sequenza logica, danno un determinato risultato che probabilmente in un tribunale non sarebbero ritenuti sufficienti per far emettere una sentenza di condanna, ma che possono essere utilissimi per ricavare una conclusione politica". La "conclusione" esplicita della BBC è che (sono parole di Augias) "un piano di difesa dell' Occidente da un pericolo rappresentato dal blocco sovietico, con l' andare del tempo e con l' allontanarsi di questo rischio, è diventato un' altra cosa. Nel documentario, ad esempio, viene mostrato cosa è diventato in Belgio, dove è sufficientemente provato che una banda di terroristi assassini, la cosiddetta ' banda del Brabante Vallone' , responsabile di stragi nei supermercati, era una banda che agiva per motivi politici controllati dalla gendarmeria locale e dai servizi segreti nel quadro di un piano di destabilizzazione che intendeva provocare un equilibrio politico a destra". Analoga situazione, secondo il documentario della BBC, si è creata in Italia con i gruppi estremisti della destra stragista e delle Brigate Rosse, con la loggia massonica P2, lobby e gruppi controllati dai servizi segreti. I cronisti inglesi hanno raccolto su questo punto testimonianze significative. Innanzi tutto quella di Federico Umberto D' Amato. Il "principe" degli spioni di casa nostra ammette: "Le Brigate Rosse sono state inflitrate con notevoli difficoltà perchè si trattava di una struttura molto chiusa e, direi, anche efficiente. Tuttavia, ci sono state inflitrazioni notevoli che hanno portato ad ottimi risultati". Un' indiretta conferma della rivelazione di D' Amato viene da Alberto Franceschini, uno dei fondatori delle Brigate Rosse. "Io e Renato Curcio fummo traditi da un inflitrato. Lo chiamavamo Fratello Mitra. Quest' infiltrato avrebbe avuto la possibilità di penetrare ancora maggiormente nell' organizzazione. Renato, proprio il giorno in cui ci tradì, avrebbe proposto a Fratello Mitra di dirigere la nostra scuola militare. Fratello Mitra avrebbe potuto conoscere tutti i compagni clandestini dell' organizzazione. Invece - stranissimo - proprio in quel momento decidono di arrestarci". E di bruciare Frate Mitra. I servizi segreti avevano forse già altri infiltrati ad un livello superiore dell' organizzazione? Per la BBC, non ci sono dubbi. Ecco la testimonianza di un funzionario della Cia, il colonnello Oswald Le Winter. "Innumerevoli rapporti e documenti segreti provenienti dalla nostra stazione romana - sostiene l' agente della Cia - provavano in modo inequivocabile che le Br erano state infiltrate e che il gruppo dirigente delle Brigate Rosse (che non era più il nucleo storico di Curcio e Franceschini, n.d.r.) prendeva ordini dal generale Santovito (direttore del Sismi)". Analoghe infiltrazioni ..."
12 giugno 1992 sez.
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