Il matematico Paolo Canova e il fisico Diego Rizzato di TAXI1729 ci mostrano le probabilità di vittoria al Gratta e Vinci, prendendo come esempio uno dei più venduti: “Il nuovo miliardario” che, per 5 euro, promette di farne vincere 500.000. In realtà le percentuali di vittoria (e non dunque di semplici “rimborsi”) sono basse: si vince 1 volta su 4, ma, per quella volta che vinciamo, 8 casi su 10 ci aggiudichiamo un premio di 5 o 10 euro (dopo averne spesi 5). Premi sopra i 10.000 euro si vincono una volta ogni 1.760.000, ossia per quasi 9 milioni (8,8 milioni) di euro incassati da Lottomatica, la società di scommesse potrebbe restituire ai giocatori 10,000 euro.
La voglia di giocare viene alimentata ad arte da:
- le “quasi vittorie” (che, da un punto di vista matematico, sono solo sconfitte);
- la sovraesposizione mediatica delle vincite “importanti”;
- le vincite di 5 o 10 euro che, per lo più, sono rimborsi di quanto speso;
- informazioni selettive sul retro: la dicitura “premi fino a 500 euro” non esplicita quanti, di questi, sono da 5 euro.
Secondo le statistiche esiste una correlazione diretta tra propensione al gioco e aumento della disoccupazione, come se i giochi a premi fossero l’ “ultima spiaggia” o il luogo in cui incassare il proprio credito con la fortuna. Purtroppo non è così e spesso il modo migliore per vincere al Gratta e vinci è non giocare affatto.
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