Era la 14a tappa, la Lienz – Merano, 235 km. Passo Stalle, Furcia, Passo delle Erbe, Eores, un po' di falsopiano e infine il Passo di Giovo. Sulle pendici dell'ultima salita, un ragazzotto con pochi capelli e la dinamite nei polpacci vede la strada inerpicarsi, non ci sta più nella pelle, si guarda attorno e lascia sulle gambe i suoi avversari, va a riprendere Richard e Buenahora, li supera e si butta in discesa. Dal traguardo lo separano 43 chilometri, li fa a tutta, pancia sul sellino, la posizione dei matti discesisti del pedale, poi mulinando il rapportone con rabbia. Rosicchia quaranta secondi ai migliori. Il giorno dopo l'impresa all'Aprica dopo aver divorato il Mortirolo
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