Telefoni e droga introdotti illecitamente in carcere: dalle prime ore di questa mattina, a Napoli, la Polizia di Stato e la Polizia Penitenziaria, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, stanno eseguendo due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di complessivi 30 destinatari. Sono a vario titolo gravemente indiziati di associazione di tipo mafioso, estorsioni, traffico di stupefacenti, detenzione di armi da fuoco ed accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti. Tra questi è stata arrestata Giusy Valda, sorella di Francesco Pio Valda, omicida di Francesco Pio Maimone. E poi un fotografo e un informatico in grado di modificare le apparecchiature all’occorrenza. Tante donne per un commercio gestito da Napoli, con trasferte in tutta Italia: quello della vendita di droga e cellulari (a volte anche armi) nei penitenziari Italiani grazie all’uso di droni. A Napoli c’era la base logistica, militare e commerciale, grazie al ruolo di una donna, madre di un boss di Bagnoli, mentre in azione c’erano altri soggetti (dentro e fuori le celle) legati ai clan della Alleanza di Secondigliano, ai Lo Russo, Sibillo, ma anche ad alcuni esponenti riconducibili ai Moccia. Una organizzazione smantellata oggi grazie a un blitz coordinato dalla Dda di Napoli, al termine del lavoro investigativo dei pm Graziella Arlomede, Maria Sepe e Simona Rossi, in una vicenda che viene coordinata dallo stesso procuratore Gratteri.
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