Il basso Pierluigi Melis legge una breve descrizione-testimonianza su come Giacomo Puccini componesse al pianoforte a Milano -
verso la conclusione dell'evento 'PUCCINI CELEBRATION', concerto 'speciale' del Belcanto Italiano Duo - Astrea Amaduzzi, soprano - Mattia Peli, pianoforte - a Milano, live 17 maggio 2024 - con musiche da camera e d'opera di Giacomo Puccini, da "Le villi", "La bohème", "Madama Butterfly" e "La rondine".
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IL MAESTRO PUCCINI AL LAVORO
All’inverno (...) quando non era chiamato in giro per il mondo da qualche sua opera nuova o da qualche ripresa importante, capitava a Milano per andare a teatro, fare i conti con l’editore, passeggiare in Galleria, e prendere qualche raffreddore. E anche per lavorare, ma senza impegno.
Nel suo appartamento al secondo piano di via Giuseppe Verdi, nel vasto salotto da lavoro, sotto il ritratto del bisavolo creatore della dinastia dei Puccini, fra un piano con la coda enorme, un tavolo dolorante sotto al peso della musica, e dei fogli di carta spettacolosi, il maestro attendeva specialmente al lavoro di strumentazione.
Aveva dinanzi a sé, sul leggìo, la prima bozza dello spartito, tempestata di segni, di note schiacciate come mosche sbattute sopra la carta mortifera, di richiami, di pezzetti di carta incollati, di avvertenze. Aveva di fianco il libretto, anch’esso lardellato di appunti, di striscioni, di segni fantastici, spaventosi, intraducibili talvolta anche per il Maestro, il quale di quando in quando vi si fermava, guardava, scrutava, tentava, tormentato (...)
Poi, di colpo, riprendeva: le mani correvano sulla tastiera che rispondeva alla carezza con dei gridetti, dei suoni, dei trilli. E allora, a poco a poco, o di furia, nervosamente, le immense pagine della partitura si andavan popolando di bollicine nere, d’archi, di punti, di chiavi, d’accidenti. Ma tutto ciò senza regola, tra il fumo di una sigaretta, un sorso di tè, una giravolta sullo scanno per fermarsi a guardar la luce fuori dalla finestra, un'occhiata al giornale, a una rivista di caccia, qualche buffetto al gilé brinato dalla cenere della sigaretta. Poi, musica!
(da: Arnaldo Fraccaroli - LA VITA DI GIACOMO PUCCINI - Milano, Ricordi 1925)
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