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Giacché se ne sentono di tutti i colori, come sempre, dagli operatori del settore, tra i quali imperversano quasi unanimemente le lamentele, abbiamo cercato riscontri oggettivi alla situazione del turismo in questa stagione estiva in Friuli Venezia Giulia.
Il refren che ha aperto la stagione delle vacanze era dedicato al personale. Quasi tutti lamentavano la difficoltà ad assumere additando il reddito di cittadinanza come motivazione per cui tanti non accettavano incarichi stagionali, mentre secondo i lavoratori o potenziali tali, le offerte erano inaccettabili per il confronto tra richieste e offerte economiche. La curiosità a questo punto porterebbe a chiederci se le cose sono cambiate e in che direzione, dato che gli esercizi sono operativi e pieni di clienti.
Il risultato registrato finora, in questo primo periodo di altissima stagione, è assolutamente positivo, con strutture ricettive piene o quasi e tantissima gente, in particolare durante i fine settimana, affolla le località turistiche e non solo. Indubbiamente il merito è da ascrivere a un insieme di fattori: la voglia di evasione dopo un paio d’anni di limitazioni (sebbene il Covid sia tutt’ora presente, tantissimi non si fanno il tampone per non sapere che dovrebbero stare in quarantena); i tanti grandi eventi che quest’anno stanno spostano masse inaudite in occasione di concerti e spettacoli; le offerte allettanti che alcuni addetti ai lavori, anche in collaborazione con la Regione FVG, stanno mettendo in atto.
Villa Manin a Passariano di Codroipo, Palmanova, Lignano Sabbiadoro e Grado sono le principali sedi dove si possono assistere eventi di massa con numeri impressionati, senza dimenticare Majano (UD) dove tra gli altri ci saranno i Litfiba tornati insieme, mentre nei capoluoghi di provincia (forse dovremmo dire degli Enti di decentramento regionali) i concerti e gli spettacoli sono per lo più elitari con musica classica, jazz, blues, soprattutto a Trieste e Pordenone. Anche la montagna quest’anno non scherza: grandi eventi e concerti a Tarvisio, Piancavallo, Pontebba e Chiusaforte.
Non possiamo dimenticare i contributi, di diversa provenienza, che grazie all’ormai famoso PNRR dedicato ai resilienti (sopravvissuti al Covid?) hanno
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