Apologia del fascismo. Queste parole aleggiano nel teatro di Predappio nel pomeriggio di una domenica piovosa e tesa. “Abbiamo video e foto del corteo, con i saluti romani e tutto il resto, denunceremo e faremo la nostra parte”. Il vicepresidente dell’Anpi nazionale Emilio Ricci, intervenuto nel teatro di Predappio davanti a 300 persone, alza la voce di fronte a quello considerato un oltraggio alla memoria. “Non lasceremo spazio a questa gentaglia, la nostra diventerà una battaglia per i prossimi anni, nel 2019 si celebrerà solo la Liberazione”, dice alla platea. Il corteo dei nostalgici si è concluso da poco quando, nel pomeriggio, l’Anpi si raduna a teatro, per poi lasciare spazio alla ‘tagliatella antifascista’. La rabbia è tanta per l’autorizzazione concessa dalle autorità alla celebrazione del ricordo, in mattinata, della Marcia su Roma. Nel paese che ha dato i natali al Duce, l’Anpi ha ricordato un altro 28 ottobre, quello del 1944, quando Predappio fu liberata dal nazifascismo. Una ricorrenza che per molti anni è stata un po’ dimenticata vista la pesante concomitanza, ma che è stata riscoperta anche per contrastare il fenomeno del ‘turismo in camicia nera’ che a Predappio è sempre stato una costante ma che ha ripreso vigore.
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