La ricercatrice palermitana interviene ad Omnibus su La7. Da sempre critica sull'operato dell'Europa in materie dibilancio, ribadisce le sue accuse al fondo Monetario Internazionale e alla troika - "Hanno imposto le loro politiche di austerità attraverso un percorso non democratico, com'è accaduto nel 2011 con una lettera, tutta una serie di riforme, impedendo i programmi delle forze politiche democraticamente elette, a svolgere il proprio programma. L'Europa" - continua la Undiemi - "Parla di quantità di lavoro, ma mai di qualità. Gl interventi del FMI e della troika in questi ultimi anni, non hanno fatto altro che precarizzare ulteriormente il mondo del lavoro. Qui il teme democratico è molto più serio" - Di diverso avviso l'opinione del vicedirettore del Fatto quotidiano, il quale smentisce il punto di vista dell'economista, ponendo come tema principale della perenne crisi in Italia, l'enorme debito pubblico che assorbe annualmente 50 miliardi d'interessi passivi. L'altra questione su cui Feltri pone l'accento è il potere decisionale dell'Europa - "Quando l'Italia vuole, può mettere il veto. Ci sono tante cose che si possono fare attraverso i nostri rappresentanti in Europa, poi non le facciamo" - Il dibattito si sposta sul problema del lavoro e pensioni, Jobs Act e la legge Fornero tanto care ai vincitori delle elezioni, Lega e M5S - "Non esiste più un partito di sinistra di massa. Noi abbiamo attuato delle politiche del lavoro su prescrizione del FMI e della troika" - Ribadisce la Undiemi a Feltri - "Riforme che sono state attuate in quei paesi in difficoltà economica, e che hanno indebolito i diritti dei lavoratori, e che dopo anni si ritorna a parlare dell'aumento del debito pubblico. Qualcosa non ha funzionato. La Lega e il M5S hanno delle convergenze su questi punti come l'art. 18, ed in questo ambito che i due partiti dovranno dimostrare di essere dalla parte dei lavoratori, precarizzati da riforme inconciliabili con i diritti dei lavoratori, attraverso delle riforme di sinistra" -
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