Nel corso della nottata 120 Carabinieri dei NAS e dell’Arma Territoriale hanno dato esecuzione in Toscana, Emilia Romagna e Veneto, a 10 ordinanze di misure cautelari emesse dal GIP di Livorno tra cui 2 custodie in carcere nei confronti di un’infermiera ed un operatore socio sanitario, 3 arresti domiciliari nei confronti di 2 ex ciclisti professionisti ed un faccendiere, notificato 5 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria ed eseguito 30 decreti di perquisizione.
Le persone a vario titolo coinvolte nell’indagine sono ritenute responsabili dei reati di peculato, ricettazione, commercio di sostanze ad azione dopante e cessione di sostanze stupefacenti. Tra gli indagati figurano vecchie glorie del ciclismo italiano ed un ex calciatore, ormai dediti al segmento amatoriale che, grazie alle loro conoscenze nel mondo dello sport, si adoperavano per vendere sostanze vietate per doping a ciclisti, professionisti e amatoriali, che ne facevano uso alterando così l’esito delle competizioni agonistiche a cui partecipavano.
L’indagine iniziata nel 2013 e condotta dai Carabinieri del NAS di Livorno – coordinati dalla Procura di Lucca nella prima fase (P.M. Dott. Aldo Ingangi) e conclusa dalla Procura di Livorno (P.M. Arianna Ciavattini) – è scaturita dal rinvenimento di farmaci ad azione dopante (ferlixit, trental, dobetin, efedrina, ringer lattato) nonché siringhe e kit per infusione di soluzioni endovenose di dubbia provenienza.
L’attività investigativa del NAS toscano ha accertato la responsabilità di 32 persone a vario titolo coinvolte nel traffico illegale che sono state denunciate all’autorità giudiziaria. In particolare, le persone tratte in arresto sono un’infermiera ed un operatore socio sanitario che sottraevano, indebitamente e reiteratamente, farmaci dal Reparto dell’Ospedale civile di Livorno dove lavoravano, per poi diffonderne l’uso a pagamento, attraverso una rete di assuntori-rivenditori, tra giovani sportivi dilettanti.
I Carabinieri sono riusciti a provare un consistente giro di affari intorno al commercio di diverse centinaia di farmaci ad azione dopante molto costosi che ha procurato un danno di alcune decine di migliaia di euro al Servizio Sanitario Nazionale.
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