Per tutelare i propri affari aveva imposto il divieto di spaccio a Villaricca. 19 gli arresti (tre nei confronti di persone già detenute), nel clan Ferrara - Cacciapuoti, sgominato dai carabinieri coordinati dalla DDA. I reati contestati sono di associazione di tipo mafioso, estorsione, violazioni alla normativa sulle armi e sugli stupefacenti e tentato omicidio (tutti aggravati dalle finalità di agevolazione del clan). Contestualmente sono state sequestrate undici società operanti nei settori dei carburanti e degli alimenti per un volume d'affari annuale stimato in circa 16 milioni di euro. Il clan Ferrara - Cacciapuoti è ritenuto storicamente rientrante, insieme ai Nuvoletta di Marano e ai Casalesi, nel cartello camorristico denominato Nuova famiglia, collegato all'ala corleonese dell'associazione di tipo mafiosa denominata Cosa Nostra. Dalle indagini dei Carabinieri e della Guardia di Finanza di Napoli è emerso anche il coinvolgimento dei vertici del clan nella latitanza del boss Eduardo Contini, capo dell'omonimo clan componente del cartello camorristico dell' Alleanza di Secondigliano. Acquisite anche informazioni circa il tentato omicidio perpetrato dal gruppo camorristico Mauriello, legato ai Ferrara, nei confronti di un esponente dei Cacciapuoti. A dare una idea del volume di affari del clan una intercettazione telefonica dei Carabinieri a carico del capoclan Francesco Ferrara che fa riferimento a una vacanza risalente al 2010 per la quale ha speso 80-90 mila euro di cui 22mila solo di albergo. “non ho fatto nulla in confronto a quello che mi sono guadagnato, un milione e mezzo di euro, dice al telefono.
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