Istanbul, (askanews) - Al via a Istanbul, nella prigione Silivri, il processo per la strage di Capodanno al Reina nightclub, dove morirono 39 persone per mano di un cittadino uzbeko.
L'imputato Abdulkadir Masharipov, alla sbarra assieme ad altre 56 persone, fu catturato vivo due settimane dopo l'attacco rivendicato dall'Isis. La procura ha chiesto contro il presunto killer 49 ergastoli aggravati, uno per ogni vittima, più uno per il massacro stesso.
A processo anche la moglie dell'uzbeko, Zarina Nurullayeva, sospettata di complicità, la quale rischia una pena simile. Tutti gli imputati, eccetto 6, sono in custodia.
Le confessioni di Masharipov - secondo gli analisti - hanno contribuito a ricostruire la complicata rete delle cellule jihadiste in città. L'uomo è accusato di "attentato all'ordine costituzionale", di essere membro di "un'organizzazione terroristica" e "strage". Masharipov è stato addestrato in Afghanistan e ha confessato di avere compiuto l'attacco dopo avere ricevuto l'ordine dal quartiere generale dell'Isis nella città siriana di Raqqa.
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