MOSE: TRE GIORNI CONSECUTIVI DI SOLLEVAMENTI, MA LE DIFFICOLTÀ PER IL TRAFFICO MARITTIMO NON CESSANO
Ieri mattina, le paratoie del Mose si sono alzate per il terzo giorno consecutivo, un'ulteriore testimonianza della sua funzionalità nel proteggere la laguna di Venezia e la gronda lagunare, salvaguardando così le città di Chioggia e Venezia dagli effetti della marea alta. Tuttavia, se da un lato questa protezione è fondamentale per evitare danni alle infrastrutture urbane, dall'altro ha sollevato numerose problematiche per la navigazione, in particolare per il porto di Venezia e per i passaggi dei pescatori a Chioggia.
Le categorie portuali di Venezia hanno sollevato preoccupazioni circa la gestione del Mose, chiedendo maggiore precisione nella determinazione dei tempi di sollevamento. Infatti, le paratoie vengono alzate anche quando il livello della marea non raggiunge picchi allarmanti, creando difficoltà operative per il traffico marittimo. "È necessario un intervento mirato per evitare che il Mose venga attivato senza che ci sia realmente il bisogno di proteggere la città", affermano i rappresentanti del porto di Venezia.
Anche il porto di Chioggia continua a fare i conti con le limitazioni imposte dal Mose, che non ha ancora attivato le Conche di sicurezza, sebbene siano state fatte le prime prove per una di esse qualche settimana fa. La mancanza di questa infrastruttura fondamentale per garantire il passaggio sicuro delle imbarcazioni rende la gestione delle maree ancora più complicata per i pescatori.
La questione sollevata da queste difficoltà operative sembra richiedere una riflessione più ampia e lungimirante. L’ipotesi di un nuovo porto terminal fuori dalla laguna, collegato da un tunnel sottomarino o da un ponte, viene spesso evocata come soluzione ideale per risolvere una volta per tutte i problemi legati alla navigazione e al traffico marittimo, senza compromettere la sicurezza della laguna e delle città. Un investimento ingente, certo, ma che potrebbe portare benefici tangibili nel lungo periodo.
L’esperienza del Mose ha messo in evidenza la necessità di pianificare con lungimiranza. La continua incertezza sulla gestione del traffico marittimo e le difficoltà nell’operatività quotidiana non fanno che rafforzare la convinzione che la città debba fare un passo in avanti verso soluzioni più definitive, piuttosto che rimandare continuamente le decisioni.
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