La città è sempre periodicamente senz’acqua e in tutto questo immane casino hanno pure il coraggio di addossare alcune colpe all’utenza. Con i soliti atavici problemi, tubazioni vetuste e scarsi investimenti nella rete idrica.
Per tali vicissitudini, ormai divenute triste consuetudine, la Siam, società che gestisce il servizio idrico a Siracusa, evidenzia che la colpa non è sua ma a causa di un guasto ‘improvviso’, alla sempre pompa di rilancio, per i quali si verificano delle riduzioni dell’erogazione idrica nelle zone di Belvedere, Sinerchia e Tremmilia per non parlare delle altre zone della città.
Con la solita tiritera «le nostre squadre – dichiarano dalla società – stanno provvedendo alla riparazione del guasto. Per quanto riguarda i tempi di ripristino, il ritorno alla regolarità del servizio è stimato intorno alla tarda serata di oggi o forse chissà».
Analogo discorso a Ortigia dove, a causa di una perdita idrica, si verifica sempre una riduzione del regolare servizio in alcune zone dell’isola, che vergogna, altro che turismo.
Altro caso di disservizio sabato per l’intera giornata al Plemmirio.
Anche in questo caso la solita tiritera: «i nostri tecnici sono al lavoro per la riparazione del guasto e il ritorno al regolare servizio è previsto sempre nella tarda serata di oggi».
Insomma, si agisce sempre dopo che la problematica si presenta, senza un minimo di programmazione e investimenti che aiuterebbero i cittadini a condurre una vita serena e conforme ai tempi non più trogloditi ai quali la Siam e il Comune inducono a perseguire.
Si parla da oltre mezzo secolo del rifacimento della rete idrica e fognaria in buona parte in tubi in ferro, resina, ma anche in eternit. Condotta che si può definire colabrodo e la speranza perduta di trovare un bel giorno l’acqua senza la ruggine e dal sapore forte nelle case dei siracusani.
Da circa quarant’anni si parla dei problemi idrici a Siracusa ad oggi, specie nei periodi di grave emergenza a causa della tubazione colabrodo, sono stati bruciati anni interi e milioni di euro, senza mai risolvere realmente la problematica.
Non pochi ‘presunti truffatori’ con una poltrona in politica si sono arricchiti a danno di una popolazione umiliata (con la magistratura assente) che paga un servizio idrico inadeguato, da terzo mondo. Depuratori non funzionanti e sequestrati dalla Magistratura, rete fognaria che scoppia e inquina l’ambiente e la fornitura idrica che si effettua senza una reale programmazione.
Si parla da oltre mezzo secolo del rifacimento della rete idrica e fognaria in buona parte in tubi in ferro, resina, ma anche in eternit. Condotta che si può definire colabrodo e la speranza perduta di trovare un bel giorno l’acqua senza la ruggine e dal sapore forte nelle case dei siracusani.
Si riapre la questione della tubazione fatiscente dell’acqua e della rete fognaria sulle utenze del Comune di Siracusa e delle pertinenze.
Si scopre che quella tubazione dove scorre l’acqua potabile che alimenta la zona della Borgata della città di Siracusa, sarebbe in Eternit (amianto), senza che mai nessun tecnico del Comune di Siracusa abbia segnalato il grave fatto; manca comunque in materia una normativa.
La regola cambia: qui l’amianto non si può inalare perché sottoterra, ma si può bere. Si scopre ancora che buona parte della vecchia tubazione dell’acquedotto e fognaria della città di Siracusa e di tanti comuni della Sicilia è in amianto. Semplicemente: l’amianto nei vari passaggi può finire in mare e nella falda acquifera, oltre al fatto che in alcuni comuni, come ad Augusta, non c’è il depuratore.
L’acqua è un fattore fondamentale per la qualità della vita di una città La provincia di Siracusa non è stata ammessa al bando perché ha perso tempo nella definizione dell’assetto del soggetto istituzionale che deve gestire l’acqua, cioè l’ATI, l’Ambito Territoriale Idrico, il cui presidente è il sindaco Italia. Questo è il dato di fatto, il resto sono scuse accampate per provare a coprire gli errori commessi.
Ma oltre il danno la beffa: perchè se oltre due anni fa l’ATI Siracusa aveva scelto la via della gestione interamente pubblica, ad un tratto ha clamorosamente cambiato idea, optando per la società mista pubblico/privata (mistero). E lo ha fatto con una doppia presa in giro perché l’ha giustificata, in primis il sindaco di Siracusa, con la necessità di evitare il commissariamento della Regione (che invece è arrivato), e intercettare i fondi del PNRR che il Ministero ha definitivamente assegnato, con buona pace del sindaco Francesco Italia e di tutti gli associati e company.
La democrazia ha le sue regole, siamo noi a decidere chi deve amministrare la cosa pubblica, ovviamente, dal dopoguerra ad oggi abbiamo fatto, nella stragrande maggioranza di casi, un pessimo utilizzo del voto.
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