Conservare i documenti informatici – ovvero garantirne l'autenticità, l'integrità, l'immodificabilità, la leggibilità e la reperibilità nel tempo – sta diventando sempre più complesso.
Con la bocciatura europea del meccanismo dell’accreditamento dei conservatori - che qualche buon risultato l'aveva portato – c'è la necessità di individuare una strada rigorosa e chiara che possa portare l'Italia a rappresentare, con autorevolezza, il proprio modello di conservazione in un'Europa che da qui a qualche anno dovrà stabilire le regole comuni per la conservazione dei documenti informatici.
Diventa, quindi, indispensabile far ripartire un confronto aperto, schietto e leale tra conservatori e istituzioni così riprendere la giusta rotta oggi persa dietro a continue modifiche delle norme che regolano la conservazione e la sua fornitura alle amministrazioni pubbliche: solo così, dalle ceneri dell’accreditamento potrà nascere una nuova e rinnovata consapevolezza del ruolo e dell'importanza della conservazione dei documenti informatici e dei conservatori chiamati ad attuarla.
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