Una volta fatta una diagnosi di miosite è necessario partire con un trattamento mirato. In genere la prima linea è rappresentata dal cortisone, a dosaggi variabili. Progressivamente, se possibile, il dosaggio viene ridotto ed eventualmente sospeso. Spesso però è necessario associare altri farmaci immunosoppressori. Il tipo di farmaco viene scelto sulla base del quadro clinico del paziente. A questo si aggiunge anche la possibilità di effettuare alcuni trattamenti di “salvataggio”, cioè le immunoglobuline umane ad alte dosi, molto utili in casi selezionati. Il percorso sarà poi costellato dalla ripetizione di esami del sangue, accertamenti strumentali e visite regolari, cruciali per comprendere l’evoluzione della malattia e tarare il trattamento su di essa. Ne parliamo con Lorenzo Cavagna, Docente Unità Operativa Complessa Reumatologia Università e Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia | Responsabile Ambulatorio connettiviti.
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