Con l'inizio della Fase 2, sono iniziati anche i test sierologici che dovrebbero permettere di sapere se si è entrati a contatto con il Sars Cov-2
Con l'inizio della Fase 2, sono iniziati anche i test sierologici che dovrebbero permettere di sapere se si è entrati a contatto con il Sars Cov-2. Ma qual è la differenza tra test e tamponi? Il tampone nasofaringeo indica la presenza in atto del virus, rilevando l'Rna virale. Significa che chi è positivo, in quel preciso momento, ha il virus in circolo. Attualmente il tampone è l'unico strumento affidabile per accertare l'infezione da coronavirus. Il test sierologico svela, invece, se si è venuti a contatto con il Covid e se si sono sviluppati gli anticorpi Due i parametri per capirlo: gli IgM che compaiono qualche giorno dopo l'infezione e potrebbero significare che la malattia è ancora in atto. Gli IgG che indicano l'avvenuto il contatto con il virus, se si sono sviluppati gli anticorpi e di conseguenza l'immunità. Allo stato delle attuali conoscenze scientifiche, in caso di positività è necessario sottoporsi comunque al tampone rimanendo nel frattempo in isolamento. I test sierologici costano mediamente tra i 4 e i 7 euro alle Regioni e tra i 25 e i 50 ai privati cittadini. In Lombardia i test sono stati sviluppati in collaborazione con l'ospedale San Matteo di Pavia. L'esecuzione avviene prevalentemente per gli operatori sanitari e i contatti dei casi sintomatici (dopo 14 giorni). Non è ancora disciplinata per i cittadini. In Piemonte, dopo personale sanitario e datori di lavoro che hanno richiesto il test per i dipendenti, potranno chiederlo anche i privati. In Emilia Romagna i cittadini potranno richiederlo a proprie spese (con un costo intorno a 25 euro) in 25 laboratori autorizzati, ma su prescrizione di un medico. Anche in Veneto un cittadino può farlo a proprie spese e in caso di positività, deve chiedere al medico di famiglia la prescrizione del tampone. ( Ansa - CorriereTv ). Guarda il video su Corriere: [ Ссылка ]
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