Roma, (askanews) - Basta una piccola scossa di terremoto a mettere a rischio edifici storici e opere d'arte di valore inestimabile. E come per l'edilizia civile antismica, anche per il patrimonio artistico si dovrebbe pensare a una messa in sicurezza preventiva.
La maggior parte delle opere d'arte che possediamo sono state realizzate senza tenere conto del terremoto. Paolo Clemente, ingegnere civile e responsabile del Laboratorio Prevenzione Rischi Naturali e Mitigazioni Effetti dell'Enea.
"In alcuni casi, come Pompei o il Colosseo, parliamo di strutture arrivate a noi come dei ruderi, quindi per loro natura hanno dei problemi di conservazione e strutturali, ma si può fare tanto, ad esempio con una manutenzione continua, come di fatto avviene".
L'Enea ha già messo a punto un sistema apposito. "Abbiamo messo a punto un brevetto per isolare sismicamente edifici di interesse artistico e storico e monumenti, che consiste nell'intervenire al di sotto delle fondazioni di un edificio, così non viene toccato per nulla. Viene realizzato un piano di isolatori sismici che filtrano l'azione sismica in modo che la struttura al di sopra sia sollecitata molto meno".
Per proteggere i singoli oggetti d'arte il discorso è più complicato, ma si potrebbero pensare sistemi anche per i quadri alle pareti o per gli oggetti racchiusi in vetrine soggette a vibrazioni. "Andrebbero realizzati dei musei anti-sismici per conservare le opere d'arte, strutture sicure, possono essere bunker o edifici con moderne tecnologie antisismiche, oppure si possono proteggere singole opere d'arte, sperando che il contenitore non gli caschi addosso. L'Enea ne ha realizzato uno di recente per i Bronzi di Riace e per altre opere d'arte".
L'Enea, sta lavorando all'analisi delle coperture di cemento di Pompei, risalenti agli anni Sessanta, anche quelle della restaurata Villa dei Misteri. E le sue tecniche in futuro potrebbero proteggere a Firenze il David di Michelangelo e a Roma il Colosseo.
